Nardò Basket, tra passato e futuro: lo stallo dopo la retrocessione e le scadenze decisive per la Serie B

NARDÒ – Dopo la dolorosa retrocessione dalla Serie A2, per la Nardò Basket è il momento delle scelte decisive. Il presente è segnato da una fase di stallo preoccupante, in cui il silenzio della società sta alimentando dubbi e incertezze tra tifosi e addetti ai lavori. 

 

All’orizzonte, infatti, incombono scadenze federali improrogabili che determineranno il futuro sportivo del club. La meravigliosa avventura di HDL Nardò Basket in A2, tra i giganti della pallacanestro nazionale, ha conosciuto il suo epilogo in gara 4 della serie playout con JuVi Ferraroni Cremona premiando gli ospiti e condannando il Toro alla retrocessione in B nazionale. Sono state 4 le stagioni in serie A. Si sono alternate gioie e dolori. E adesso? Al tavolo delle decisioni dovranno sedersi il presidente Tommaso Greco, ed i soci Cesare Barbetta, Marco Papadia, Alberto Calderoni e Mimmo Carone. Dovranno essere chiuse eventuali pendenze e si dovrà pensare al futuro, un futuro non lontano ma più prossimo di quanto si possa pensare.

All'orizzonte importanti scadenze. Il primo appuntamento chiave è fissato per giovedì 7 luglio, termine ultimo per il versamento della prima rata FIP, condizione imprescindibile per poter formalizzare l’iscrizione al prossimo campionato di Serie B. Una scadenza non solo tecnica, ma anche simbolica: rappresenta infatti il primo vero banco di prova delle intenzioni della società neretina.

A seguire, venerdì 15 luglio, il Consiglio Federale ratificherà l’elenco ufficiale delle 64 squadre ammesse alla Serie B e delibererà la composizione dei quattro gironi. Un passaggio che confermerà chi ha rispettato le condizioni di accesso e chi, invece, rischia l’esclusione o l’autoretrocessione in categorie inferiori.

Il 1° agosto è in programma la compilazione del calendario ufficiale, mentre entro martedì 6 settembre ogni società dovrà presentare la necessaria fidejussione bancaria, ulteriore tassello per garantire solidità economica e regolarità gestionale.

In questo contesto, Nardò si trova davanti a un bivio. Dopo stagioni di crescita e visibilità, culminate con la promozione e la militanza nella seconda serie nazionale, il ridimensionamento sportivo impone riflessioni profonde. La città, che ha sempre dimostrato passione e affetto per i colori granata, attende risposte e segnali di chiarezza da parte della dirigenza.

Al momento, però, tutto tace: nessuna comunicazione ufficiale sul piano tecnico, nessun indizio sul possibile organigramma per la nuova stagione, nessuna parola sul destino del Pala “Andrea Pasca”. E sulla tempistica relativa alla realizzazione del nuovo Palasport.  Il rischio che questa incertezza si traduca in ritardi o, peggio, in rinunce è concreto.

A rompere il silenzio è arrivata una notizia di mercato:l'acquisto da parte della New Basket Brindisi di Aristide Mouaha. La guardia camerunese, classe 2001, era stata uno dei talenti più promettenti del roster granata. Dotato di grande atletismo, capacità difensive e versatilità offensiva, Mouaha ha attirato l’attenzione del club brindisino, che ha deciso di puntare su di lui in vista del prossimo campionato di Legadue.

La sua partenza rappresenta una perdita importante per Nardò, ma al tempo stesso conferma la capacità del club di valorizzare giovani di talento e inserirli nei radar di società di vertice. Una magra consolazione, forse, per una piazza che ambiva alla permanenza in Legadue, ma anche la conferma che il lavoro svolto in passato non era certamente da sottovalutare. 

Nella sua ultima intervista concessa a Telerama il presidente lo ha detto a chiare lettere: "Oggi è importante capire appunto quanto vale Nardò Basket sul territorio e se è vero che una cosa l’apprezzi maggiormente quando non ce l’hai più, questo è il momento di dimostrare quanto i neritini e tutto il Salento siano intenzionati a supportare la squadra, poi potremo pensare al futuro, è troppo facile dall’esterno commentare, criticare, protestare, in questi anni sono stati spesi milioni di euro, in campionati che ogni anno diventavano più difficili e sinceramente tranne qualcuno abbiamo sentito poca solidarietà, poca stima, poca partecipazione. Mi riferisco alle istituzioni praticamente assenti pur avendo una squadra in serie A”.

"Non sono uno che molla ma voglio essere nelle condizioni di poter portare Nardò a sognare ancora. Ho chiesto ai miei soci quali fossero le loro intenzioni per il futuro, chiederò la fiducia ai tifosi, agli sponsor, vorrei che questa squadra torni a battersi tra le grandi magari nel nuovo palazzetto, ma dovranno esserci le condizioni. Credo che Andrea da lassù si sia stancato di fare miracoli. Ora tocca a noi che non sappiamo farli e che dovremo vincere battendoci sul campo".

Ora, però, serve molto di più di un colpo in uscita per rassicurare una tifoseria in attesa. Servono conferme operative, un progetto chiaro, e soprattutto il rispetto delle scadenze federali. Solo così il Nardò Basket potrà rimanere aggrappato al treno della Serie B e iniziare la difficile risalita.

Il tempo stringe. La città attende.

0
0
0
s2sdefault

ADV

salento magazine

I più letti