Scuola, Maria Rosaria Valentino, Snals: ”Orgogliosi di non aver firmato il rinnovo del contratto, un’offesa alla dignità dei lavoratori”

Abbiamo intervistato la segretaria dello Snals Lecce, Maria Rosaria Valentino. “La dignità professionale di chi lavora nel mondo della Scuola è in caduta libera. Non firmare il rinnovo del contratto della Scuola è un segnale forte”

 

Un rinnovo contrattuale che non vi è piaciuto, e infatti lo Snals non ha firmato. Per quale ragione?

Siamo orgogliosi di non aver firmato questo contratto che per noi si rivelava un’offesa alla dignità dei lavoratori che erano in attesa da oltre dieci anni di questo rinnovo. Ci è sembrato poco onesto in un periodo pre-elettorale forzare i sindacati ad una firma dopo un tour de force durato una notte intera, nel corso della quale all’Aran è stata presentata una bozza di contratto. E ai sindacati non è stata data la possibilità né di leggere, per vedere quali parti erano state migliorate, né di poter discutere eventuali miglioramenti. Rimane comunque il fatto che la parte economica sia assolutamente inadeguata. I sindacati non firmatari avevano, tra l’altro, proposto anche dei fondi alternativi da cui poter recuperare quelle risorse economiche che non erano state accantonate dal governo. Noi volevamo che per intero il bonus premiale e la card dei docenti andassero a rimpinguare il budget previsto per il rinnovo contrattuale. E così non è stato. E’ stato fatto solo parzialmente.

Pensa che sia un’occasione perduta?

No, assolutamente. Io credo che sia un’occasione che consentirà al governo di capire quanto i sindacati autonomi siano portavoce di una volontà forte dei lavoratori. Perché la dignità professionale di chi lavora nel mondo della Scuola è in caduta libera. Gli episodi di cui siamo testimoni tutti e che riguardano, al momento, il personale docente ma anche il personale Ata, ci dimostrano che la mancanza di credibilità professionale di questi lavoratori è percepita adesso dalle famiglie che si sentono autorizzate a determinati gesti. E quindi qui si tratta di lavorare per ridare dignità professionale, ed economica ad un comparto che dovrebbe essere valorizzato e invece ci sembra sempre il fanalino di coda di tutte le politiche istituzionali. Noi vogliamo dare voce ai lavoratori liberi della Scuola, quelli che si riconoscono in un sindacato autonomo e di conseguenza non firmando questo contratto pensiamo di aver dato un segnale forte che è l’inizio di una protesta che durerà nel tempo.

Un contratto, per altro, che a breve scadrà di nuovo…

Infatti. Già a giugno bisognerebbe ricominciare a contrattare ma quello che ci fa sorridere è che, se per un contratto scaduto dieci anni fa, si è arrivati alla vigilia delle elezioni per contrattarlo, io non sono molto fiduciosa che il prossimo si possa ricontrattare, così come ci fanno intendere i “Confederali”, con tutta la velocità di cui si parla. Quindi sono molto preoccupata che questi peggioramenti, a livello contrattuale, che sono stati incardinati nel contratto, ce li porteremo dietro per un numero imprecisato di anni.

 

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