Lecce – Il Partito Democratico si scaglia duramente contro la decisione della Giunta Poli di raddoppiare il progetto del filobus, definendolo un atto in contrasto con le reali esigenze della città e con i principi di ascolto e partecipazione promessi in campagna elettorale.
Secondo quanto denunciato dal PD, la decisione sarebbe stata presa "nel chiuso del palazzo", ignorando sia il parere dell’opinione pubblica sia quello dell’elettorato che aveva creduto in una politica più aperta e dialogante. "Continua in questo modo l’assalto alla città", accusa il comunicato, "in totale dispregio dell’opinione pubblica e dello stesso elettorato che ha sostenuto l’attuale maggioranza."
Il nuovo annuncio prevede infatti un ampliamento del tracciato del filobus, con l’aggiunta di ulteriori pali, fili e chilometri, a completamento di un’opera che, secondo il Partito Democratico, "è inutile, dannosa e costosa", avendo già superato i 23 milioni di euro di spesa. A essere colpita, secondo i Dem, è soprattutto "la bellezza della città", che nella sua "pulizia architettonica" e "nel nitore delle linee" trova uno dei suoi principali punti di forza.
Il PD ribadisce dunque il proprio "totale dissenso" e la "netta contrarietà" su tre fronti: L’opera in sé, ritenuta inadatta a rispondere alle esigenze della mobilità sostenibile, che potrebbe essere affrontata con soluzioni più moderne ed efficaci, come l’implementazione di bus elettrici;L’approccio progettuale, giudicato obsoleto già all’epoca della sua ideazione e ancor più superato oggi; La gestione politica, priva – secondo l'opposizione – di un reale confronto con i cittadini su scelte che influenzeranno profondamente il futuro della città.
Il comunicato si inserisce in un clima di crescente tensione tra maggioranza e opposizione, nell'ultimo consiglio non è mancato un confronto acceso tra l'ex sindaco Salvemini e l'attuale presidente dell'assise municipale Bernardo Monticelli Cuggiò che in un post al vetriolo ha affermato:"Mi riferiscono di un post di Salvemini che avrebbe definito " scadente" ( detto da lui è un complimento )la conduzione dei lavori del Consiglio Comunale per avergli negato la parola per fatto personale. L'uso strumentale del " fatto personale" utilizzato per riaprire la discussione CHIUSA è divenuto ormai un rito che non può essere tollerato. Non c'è intervento di Salvemini che rispetti i termini di tempo previsti e che, nonostante il doveroso richiamo ( quello si formulato con garbo istituzionale) continui con arroganza, supponenza in spregio alle regole manifestando assoluta mancanza di rispetto. Dimentica Salvemini di non essere più il Sindaco della città da un anno e che al solo Sindaco è data facoltà di intervenire oltre i termini e di chiudere il dibattito". "Se ne faccia una ragione!"
Intanto tornando al filobus della discordia Il Partito Democratico chiede una revisione radicale delle scelte sulla mobilità urbana, puntando su innovazione, sostenibilità e ascolto reale dei cittadini.
La polemica è destinata ad accendersi ancora, mentre i lavori avanzano e la città si interroga sul futuro della sua identità urbanistica e dei suoi trasporti.