L'approfondimento del biologo Giampiero Dantoni: "Ecco l'elisir di lunga vita!“

"Ovunque percepisco la cospirazione di uomini ricchi alla ricerca dei propri vantaggi, sotto il nome e il pretesto del bene comune”  - Sir Thomas Moore.

Quello che ho scoperto è incredibile, pensai a conclusione della ricerca approfondita in oggetto. Non ho trovato la formula del misterioso l'elisir, ma qualcosa che si avvicina molto, paradossalmente presente in tutte le case, nell'armadietto dei medicinali.

Il fatto è che un uso sporadico e alle dosi consigliate (le RDA dei bugiardini) non attiva le sue miracolose proprietà. Questa autentica disinformazione, oserei dire “Fake news”, mira a impedire la scoperta delle grandi qualità dell'elisir, la più potente prevenzione di malattie gravi ad esito spesso mortale, facendoci vivere sani e più a lungo. Le prime due cause di mortalità mondiale potrebbe essere dovuta a questa disinformazione. Si, proprio così, avete capito bene, c'è qualcuno che ha interesse a tenerci in un stato costante di malattia latente (4, 6, 7). Stiamo per scoprire chi è e come usare l'elisir nel modo giusto per una vita senza malattia.

Ovviamente, l'elisir non farà miracoli senza la nostra collaborazione. Uno stile di vita malsano impedisce ai processi fisiologici di autoguarigione di agire. Lo stato patologico è soprattutto una nostra responsabilità. Così come la medicina moderna ha la sua responsabilità, avendo fallito l'obiettivo di operare solo nell'interesse del malato, tradendo il giuramento in tal senso fatto solennemente prima di esercitare la professione (5).

Per capire come e cosa sia potuto succedere alla medicina ed alla ricerca condizionata dai finanziamenti privati, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, verso la fine del 1800. I petrolieri, fabbricanti di sostanze chimiche e coloranti, intenzionati ad espandere gli affari, pensarono di sottrarre alle farmacie il mestiere di preparare rimedi naturali per la cura delle malattie, sostituendoli con farmaci chimici derivati del petrolio. In quel tempo la medicina era prevalentemente omeopatica, erboristica e naturopatica, come tale poco adatta al “Business” su vasta scala. Per raggiungere questo obiettivo occorreva, però, prima intervenire sulle scuole di medicina classiche e “Modernizzare” l'istruzione universitaria. Ci pensarono due personaggi assai noti.

Il primo fu John D. Rockefeller, l'uomo più ricco del mondo, l'altro fu Andrew Carnegie, il secondo più ricco. I benemeriti o filantropi (così li definisce Wikipedia), ci misero tanti soldi, transitati dalle fondazioni “Benefiche” a loro nome. Nel 1910 finanziarono Abraham Flexner per una ricerca sullo stato della medicina americana. Il famoso “Rapporto Flexner”, ovviamente decretò la fine della medicina omeopatica e naturopatica, sostituita dalla cosiddetta “Allopatica”, la medicina dell'uomo macchina e senza anima. Le Scuole mediche americane sono nate così. Si dice che essi assicurarono le cattedre nelle celebri Università U.S.A. ai loro raccomandati (5)(10). Tanto per sapere, nel 1934 anche in Italia viene fondato l'Istituto Superiore di Sanità con soldi della fondazione Rockefeller. Quindi BigPharma, di loro proprietà e di altri membri del clan, ha impostato i suoi affari a cominciare dal contenuto dei libri di medicina, poi nel centralizzare e controllare le agenzie mondiali, europee e nazionali sanitarie.

E veniamo “all'elisir”, che i signori di cui sopra conoscono bene.

“L'elisir di lunga vita” ha un nome popolare, la parola vita è inclusa nella definizione, precisamente è un'amina della vita (Funk 1912), una vitamina essenziale per una vita lunga e senza malattia. Nonostante conoscessi da sempre la vitamina C o acido ascorbico, quello che ho scoperto era a me, come all'intera classe medica (con rarissime eccezioni) del tutto ignoto, perfino dai miei studi in biologia. Ciò mi ha molto sorpreso e stupito, poiché questa diffusa carenza di informazione e la scorretta modalità di assunzione risulta essere strettamente correlata all'insorgenza di molte patologie diffuse a livello mondiale ad esito mortale, che potrebbero essere prevenute e curate.

Esiste una mole immensa di informazioni provenienti da una vastissima letteratura scientifica pubblicata (circa 25.000 testi), centinaia di migliaia di casi trattati da illustri medici e ricercatori in tutto il mondo nell'arco di oltre 70-80 anni. Casi che vanno dai tumori alla malattia cardiocircolatoria, dalle banali influenze alle malattie virali e perfino alla SIDS o sindrome di morte improvvisa del neonato. Tutte patologie ad esito mortale che potrebbero essere debellate (1)(8).

Nel 1969 Dean Burk, medico e ricercatore americano presso il “Kaiser Wilhelm Institute ed il National Cancer Institute, con il suo gruppo di ricerca in campo oncologico, pubblicarono un lavoro in cui si dimostrava che megadosi (5 gr/kg di peso corporeo) di Vitamina C endovena uccidevano le cellule tumorali, lasciando intatte quelle sane circostanti. Conclusero che la nascente chemioterapia citotossica, oggi ancora in uso, non aveva più un grande senso. Dopo la mancata sperimentazione in tal senso della Vit. C da parte del “Cancer Chemiotherapy National Service Center”, centro di riferimento americano, Burk concluse: “Essi non vogliono sperimentare nulla che non aiuti ad uccidere il paziente canceroso” (2). Sono passati da allora 55 anni ed ogni anno muoiono di tumore più o meno 400.000 persone solo in Italia, ma nei reparti di oncologia non si usa la terapia endovena di vitamina C (in forma di ascorbato) in megadose, né le numerose terapie, già sperimentate e pubblicate, con risultati superiori alla chemio ed effetti collaterari quasi nulli (3)(4). Perché ? (5).

Fino al 1593 gli equipaggi dei velieri che facevano lunghe traversate erano decimati da una pestilenza sconosciuta. Poi si scoprì essere causata da dieta carente di frutta fresca. L'ammiraglio inglese Hawkins salvò i suoi marinai facendo mangiare arance e limoni, quando la Britain Royal Navy subiva la perdita di decine di migliaia di morti l'anno.

Quella pestilenza era lo “scorbuto” ed era dovuto a carenza assoluta di vitamina C, che a quel tempo era sconosciuta. Questa malattia nel 1912 fu attribuita a carenza dietetica della vitamina e nel 1926 si scoprì che lo scorbuto è causato da scarsissima produzione di collagene, la proteina più abbondante nel corpo umano (1/3 di tutte le proteine). Il collagene è fondamentale per la formazione e stabilità del sistema dei vasi sanguigni, la pelle, i rivestimenti degli organi, i tessuti connettivi, i tendini, i muscoli, le ossa e i denti. Senza collagene tutti questi sistemi sono fragili e, sotto stress prolungato causa rotture dei tessuti e dei vasi sanguigni con emorragie e ictus.

Il dr. Matthias Rath nel suo libro (8), partendo dal fatto che gli animali non sono soggetti ad infarti, fa notare che gli esseri umani ed alcuni primati, a differenza di tutti i mammiferi, sin dalla preistoria hanno perso il gene GLO (gulonolattone ossidasi) necessario alla produzione di acido ascorbico (Vitanina C) endogeno nel fegato. Quando l'uomo passò da una dieta vegana (frugivora, erbivora e radici) ad una dieta mista, con carni, latte e derivati, ha ridotto l'unica fonte esterna di vitamina C.

Questa sostanza di fatto è un salvavita. Svolge varie funzioni vitali nel corpo umano, la più importante è di catalizzare la formazione della proteina collagene, ma anche distruggere selettivamente le cellule tumorali (1,2,3,4,8), potenziare il sistema immunitario (9), disattivare i radicali liberi in eccesso (funzione antiossidante), oltre a vari altri effetti ancora sconosciuti.

Nel 1956 il dr. Irwin Stone scoprì che lo scorbuto non è una malattia da carenza dietetica, ma una malattia genetica, dovuta alla perdita antichissima del gene GLO (gulono-lattone-ossidasi), necessario alla trasformazione del glucosio in acido ascorbico. Il nostro fegato non produce piu vitamina C endogena in risposta a stimoli e stress, la produzione di collagene è ridotta, il sistema immunitario non funziona bene. Tutto dipende dalla dose di vitamina cha assumiamo con la dieta. L'assunzione della dose consigliata dai sanitari di 80-180 mg al giorno di vit. C può contrastare lo scorbuto, ma è assolutamente insufficiente alle necessità fisiologiche di buon funzionamento dei sistemi vascolari, muscoloscheletrici, immunitari.

Stone misurò la produzione endogena di una capra di 50 kg (che ha il gene GLO) che era di circa 16.000 mg (16 grammi) al giorno, in funzione dello stato di stress. Ne dedusse che l'uomo doveva assumere circa almeno 6-10.000 mg al giorno, per sempre, per sopperire alla carenza. Un apporto dietetico tramite alimenti che ne sono ricchi non è sufficiente (per 1 solo grammo di vit. C occorrono circa 20 arance al giorno). Ciò significa che l'uomo vive in costante carenza, per cui Stone coniò la definizione “ipoascorbemia subclinica” (6). Questo stato cronico silente è il preludio a molte malattie gravi. Comporta il costante rischio di ammalarsi quando andiamo sotto stress, specie se è una condizione frequente o un costante modo di vivere.

Se le cose stanno così, la causa prima di un infarto è l'ipoascorbemia o insufficiente dosaggio ematico della vitamina C, che causa una insufficiente produzione di collagene, che genera un tessuto vascolare debole, tendente a cedere se messo sotto stress (6). Per riparare il danno vascolare il corpo provvede a spalmare una lipoproteina-a (colestrolo) sul punto che sta per cedere, più o meno come si fa con la pezza incollata su una foratura del pneumatico dell'auto. Le coronarie difettose, una volta riparate durano alcuni anni, ma il lume interno lentamente tende a restringersi per le placche aterosclerotiche di lipoproteina a, con le conseguenze note. Se ne deduce che la prevenzione non è abbassare il colesterolo, ma aumentare il collaggene assumendo alte dosi giornaliere di vitamina C.

Altro effetto importantissimo è quello antitumorale. Il prof. Linus Paulig (americano), due volte premio Nobel, Frederik Robert Klenner (americano), Matthias Rath (tedesco), dr. Mc Cormik (canadese), dr. Irwin Stone (americano), Dean Burk (americano), dr. Kalocherinos (australiano), e tanti altri, in tempi e luoghi diversi dimostrarono gli effetti curativi di varie malattie e tumori con la vitamina C in alte dosi. Purtroppo la reazione del mondo accademico medico e relative istituzioni di controllo non fecero nulla per avviare grandi campagne di ricerca universitaria, non erano d'accordo con i loro risultati, semplicemente non consentirono la sperimentazione (2, 3,4).

Bigpharma tramite le Istituzioni sanitarie americane (OMS, CDC e Codex Alimentarius) hanno stabilito una RDA (Recommended Daily Allowance, dose giornaliera consigliata) per la vitamina C di circa 90 milligrammi, che funziona solo contro lo scorbuto, malattia ormai scomparsa. Come abbiamo visto, invece occorrono circa 6.000-8.000 milligrammi al dì, pari a 6-8 grammi quotidiani, dando la preferenza alla formulazione “Liposomiale” (assorbimento intestinale al 100%). I presunti effetti avversi alle alte dosi sono “fake news”, lo scrivente e chi ci ha creduto lo usano da anni con grandi benefici, senza 1 solo effetto avverso.

Ora, la scelta di cosa e chi credere è nelle vostre mani. E anche la vostra salute.

BIBLIOGRAFIA

1- Pauling, L. ed altri: “Guarire il cancro”. Macro edizioni 2018

2- AA.VV.: “Il fattore K”. Ed. Andromeda, Bologna 1989

3- Di Bella, G.: ”La scelta antitumore”. Ed Macro, luglio 2019

4- Di Bella, G.: ”La prevenzione antinfettiva e oncologica”. Ed. Macro, luglio 2024

5- Mastrangelo, D.: “Il tradimento di Ippocrate. La medicina degli affari”. Edizioni Salus 2010

6- Stone, I.: “Lo scorbuto e il problema del cancro”. Ne “Il fattore K”, Ed. Andromeda, Bologna 1989

7- Pravato, S.: “Guarire con la Vitamina C”. Macroedizioni 2013

8- Rath, M. : “Perché gli animali non sono soggetti ad attacchi cardiaci e gli esseri umani si!.” Ed: MR Publishin, 1999

9- https://www.nutrientiesupplementi.it/attualita/item/2240-vitamina-c-individuato-meccanismo-di-potenziamento-della-risposta-immunitaria#:~:text=La%20vitamina%20C%20migliora%20le,dei%20linfociti%20B%20e%20T.

10- Ugazio, G.: “Nefandezze biomedichee il loro contrario”. Torino, 2010

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