Nardò Bene Comune, preoccupata per la condizione di degrado, incuria e pericolo in cui versa il monumentale Ficus magnolioide di piazza Diaz, ha inviato al Comune di Nardò una lettera di diffida inoltrata tramite PEC affinché si proceda al più presto a preservare il meraviglioso esemplare prima che sia troppo tardi.
Lo storico Ficus magnolioide è un esemplare di grandi dimensioni con un elevato valore ornamentale, paesaggistico ed ambientale che riveste i caratteri della monumentalità. A causa dello stato di totale e perdurante incuria il Ficus è spesso soggetto a cedimenti strutturali tanto che, da tempo, l’area in cui insiste è stata transennata ed inibita al passaggio pedonale.
Nonostante sia onere dell’Amministrazione censire gli esemplari monumentali, pur avendo il ficus tutti i requisiti, il Comune di Nardò non ha proceduto in tal senso. Lo ha fatto Nardò Bene Comune, che si è fatta parte diligente, ha compilato la scheda di segnalazione e l'ha inviata agli uffici regionali competenti a giugno del 2023.
Ben due anni fa (determina n.878 del 19.10.2022) il Comune di Nardò conferiva incarico all'agronomo Daniele Errico affinché formulasse un giudizio di rischio e individuasse le idonee prescrizioni di trattamento.
Nella perizia l’agronomo descrive dettagliatamente gli interventi necessari per la conservazione dell’esemplare e per la riduzione del rischio di cedimenti, tra cui la necessità di recinzione del sito, il contenimento della chioma e delle branche mediante potatura conservativa, intervento di consolidamento delle branche, miglioramento del sito di radicazione (provvedendo a smantellare la pavimentazione etc.), irrigazione di soccorso in quanto, essendo una specie affamata di acqua, i cedimenti di grosse branche si verificano con maggiore frequenza nei giorni caldi estivi. Il Comune di Nardò ha inteso procedere alla sola recinzione dell’area lasciando totalmente disattese le indicazioni fornite dall’agronomo.
“Noi di Nardò Bene Comune seguiamo da tempo la vita e le vicende di questo albero. Siamo stanchi di assistere inermi alla noncuranza del Comune nei confronti di uno dei monumenti naturali più importanti della città. La condizione è di degrado e abbandono totale e nulla di quello che è stato prescritto nella perizia agronomica stilata ormai due anni fa è stato messo in atto da questa amministrazione, che sappiamo tutti essere ostile al verde e agli alberi, e molto ossessionata dal cemento e dall'asfalto. Non tutelare il Ficus sarebbe come lasciar cadere a pezzi la guglia dell'Immacolata, perché esso è a tutti gli effetti un monumento. Tra le indicazioni fornite dall'agronomo, vi è anche l'irrigazione di soccorso nei mesi estivi per evitare crolli: incredibile come dall'altra parte della città, per una rotatoria fontana di cemento in un anno si siano sprecati 1.938.000 litri di acqua potabile per una spesa di 320mila euro, mentre per il Ficus non se ne sia vista neppure una goccia”.