Nardò: ex gerontocomio, Mellone vuole abbattere un bene pubblico che la sua stessa amministrazione ha valutato 1 milione e 630 mila euro


Sul gerontocomio l'ex sindaco Marcello Risi in una intervista concessa in esclusiva ha evidenziato che il comune abbia deciso di demolire l’ex gerontocomio già ceduto alla società privata per  l’importo di 1.600.000 euro, quale corrispettivo della realizzazione del palazzetto dello sport. Sono moltissime - ha affermato l'ex sindaco -  le ombre nel procedimento. Credo sia urgente una commissione d’inchiesta".

 

Sulla faccenda adesso si muove anche buona parte dell'opposizione: Daniele Piccione, Carlo Falangone e Lorenzo Siciliano. "La notizia dell’abbattimento del Gerontocomio suscita diverse perplessità rispetto alla solita gestione dei luoghi di proprietà comunale. Le scelte assunte da pochi, prive di discussione, scarseggiano di una visione ben chiara delle esigenze della città del domani".

"E questa incongruenza si è manifestata in questi anni in cui a quell’immobile veniva attribuito un valore simbolico di vari successi politici, poi rivelatisi tutti finti. Vari gli annunci: prima punto nascite per “i nostri futuri figli”, poi bene dall’alto valore da vendere in cambio della realizzazione del nuovo palazzetto e ancora - notizia d’oggi - sede di Social Housing. Tutto e niente, insomma".

"Dunque, visibile è lo smarrimento di chi, pur di dichiarare la realizzazione di qualcosa cede alla tentazione della menzogna. Così come menzognere sono state le dichiarazioni che, in passato, attribuivano al bene un valore di 1.630.000 (un milione e seicentotrenta mila euro) mentre oggi si parla di abbattimento dell’ultimo Ecomostro. Delle due l’una, Sindaco: o ha valore il bene o non ha valore".

"Curiosa è fra l’altro la gestione dell’abbattimento. Prima ancora di vincere il bando, senza avere certezze sull’esito, si spendono 700 mila euro per abbattere il fabbricato per poi, nella remota ipotesi che il bando possa essere vinto, realizzare un centro anziani. A fronte del grave danno economico per la perdita del bene senza alcuna prospettiva certa, dato anche l’alto valore architettonico dello stesso afferente al patrimonio architettonico pugliese, chiediamo all’amministrazione di sospendere la demolizione dell’immobile".

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