Lucio Tarricone:"Mellone ed Emiliano sono dei Trafacciari, cercano scorciatoie per aumentare il consenso, con una politica ispirata da convenienze di parte"

L'alleanza tra il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, e il governatore della Puglia, Michele Emiliano, continua a suscitare interrogativi. L’abbraccio tra i due, immortalato in un recente video, ha riacceso il dibattito pubblico su coerenza, opportunismo e trasformismo.

Ne parliamo con il dottor Tarricone, psichiatra, voce critica e attento osservatore della realtà politica locale e regionale. Dottor Tarricone, Nardò è amministrata da circa 9 anni da un sindaco dichiaratamente di estrema destra che, però, dialoga e collabora con il governatore Emiliano. Un video recente con un affettuoso abbraccio tra i due ha fatto pensare a un ritorno di fiamma. Come spiega questa alleanza surreale?

Ho difficoltà a considerare il governatore Emiliano come una persona di “Sinistra” e il sindaco di Nardò Mellone come una persona di “Destra”. Essere di “Destra” o di “Sinistra” dovrebbe significare avere idee e valori, avere una cultura politica che si identifichi in un progetto da realizzare, essere più dell’apparire, avere dignità, coerenza, senso delle istituzioni. 

Emiliano e Mellone non rispondono a queste caratteristiche. Sono tutto e niente. Sono un po' “centro”, un po' “destra”, un po' “sinistra” in relazione alle loro esigenze.

Sono dei “trafacciari” (In dialetto salentino sarebbe il corrispettivo di voltagabbana n.d.r.) della politica. Hanno rinunciato alla Politica della Cultura cercando scorciatoie per aumentare i loro consensi e portare avanti una politica fatta di scelte ispirate da convenienze di parte. Lo testimoniano i ricorrenti scandali che hanno investito e investono la Regione e il Comune di Nardò. Sono dei populisti antisistema, generati dal fallimento della politica e dalla abdicazione della “destra” e della “sinistra” alla propria cultura, ai propri valori.

L’alleanza tra Emiliano e Mellone, pertanto, non è una alleanza “surreale”. E’un’alleanza tra personaggi portatori di comuni, personali interessi che nulla hanno a che fare con il “Bene pubblico”. Un’alleanza che non è mai venuta meno, è bene dirlo con estrema chiarezza, portata avanti con grande attenzione soprattutto comunicativa. Il video “Dell’abbraccio” al quale Lei fa riferimento ne è la prova.

L'endorsement di Michele Emiliano a Pippi Mellone, sindaco di Nardò vicino  a Casapound - Open

Vendola in una sua intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno del 05 ottobre 2018 ebbe a dire:”Penso che sia un delitto culturale e politico quello che si consuma ogni giorno sotto i nostri occhi e nella nostra regione. Innanzitutto un delitto contro la Puglia che, da laboratorio di innovazione e buongoverno, diventa fabbrica di gattopardi e trasformisti…i simboli di un universo che abbiamo combattuto - i traffichini, i raccomandatori, i virtuosi del voto di scambio sono diventati nostri alleati? Quando è successo? Chi lo ha deciso? Michele Emiliano purtroppo è diventato l’eroe di questo capitombolo persino morale”.

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L’intesa tra Emiliano e Mellone si inserisce in un contesto politico in cui non mancano pratiche trasformistiche e dinamiche poco trasparenti, richiamate anche da Vendola.

Un gioco di potere non privo di ambiguità.

Una operazione riuscita grazie alla complicità di chi ha permesso a Emiliano e Mellone di governare in questi anni. Emiliano ha governato e governa la Puglia solo e soltanto grazie all’appoggio del PD e, in alcuni frangenti, di Sinistra Italiana e M5S e alla insipienza complice di un centrodestra allo sbando.

Il PD ha sostenuto e sostiene un sistema di potere immorale e mai nessuno, ribadisco nessuno, dei dirigenti e consiglieri regionali ha preso le distanze in modo significativo dalla scellerata politica del governatore.

Gli episodi delle ultime settimane, legati alle inchieste che coinvolgono l’ex assessore Delli Noci e alcune dinamiche nei consigli regionali, se comprovate, restiamo garantisti, sollevano preoccupazioni sulla trasparenza nella politica e richiamano l’attenzione sulla necessità di un maggiore rispetto verso i cittadini e le istituzioni democratiche.

Mellone ha governato e governa Nardò grazie ai buoni uffici dei “Poteri forti” regionali, ovvero del PD targato Emiliano, della “Borghesia nera” neretina e di parte della Curia, a "Una gestione della cosa pubblica spregiudicata caratterizzata da una forte attenzione agli aspetti economici e agli interessi privati." e alla totale inadeguatezza di una “Opposizione” cittadina.

Si riuscirà a sconfiggere questa deriva?

Un primo segnale verrà dato dalle alleanze e candidature alle prossime regionali. Si vedrà se il PD, AVS e M5S avranno intenzione di invertire la rotta che ha portato allo sfacelo la Regione e la nostra Città tenendo fuori da ogni competizione e/o coalizione chiunque abbia partecipato alla spartizione del potere “Costi quel che costi”. Una responsabilità, ancor prima che politica, morale.

C’è chi parla di “trasformismo scientifico”: è diventato ormai patologico il ricorso sistematico al superamento delle ideologie per conservare il potere?

La caduta del muro di Berlino, l’avanzare di nuovi populismi hanno ingenerato la convinzione che non vi sia alcuna differenza tra “destra” e “sinistra”, che siano categorie desuete. In realtà la contrapposizione tra “destra” e “sinistra” è stata sostituita dai termini “Europeisti” e “Sovranisti”, “Nord” e “Sud”. La confusione regna sovrana, il voto è fluido, si assiste a una progressiva deideologizzazione della politica.

La politica non guarda più a un disegno generale ma si concentra su singoli temi.

Una parcellizzazione che favorisce le forze antisistema tendenti a spacciare menzogne per verità delegittimando le istituzioni, permettendo l’espansione di fenomeni corruttivi e la limitazione delle libertà democratiche.

Questa confusione identitaria potrebbe spiegare anche l’apatia politica diffusa o addirittura il crescente astensionismo politico?

“L’apatia politica diffusa” e il “Crescente astensionismo” sono il risultato di una crisi che investe la società tutta. Una crisi di valori e identità che determina sfiducia nelle istituzioni e in chi le rappresenta, ma anche nell’individuo che rinuncia a voler essere protagonista delle scelte che influiranno sulla propria vita e quella degli altri. Indifferenza, rabbia, delusione portano i cittadini ad astenersi nella totale indifferenza dei “Partiti” che si confrontano e scontrano sul tema “Astensionismo” senza mai analizzarne seriamente le cause e cercare di porvi rimedio.

Quali possono essere le conseguenze psicologiche su una cittadinanza che assiste impotente a questi continui slittamenti di campo?

E’ molto arduo cercare di spiegare e correlare scelte che implicano la morale con meccanismi psicologici. Vero è che la politica permea la vita quotidiana e ha un impatto sulla mente.

I riprovevoli comportamenti di chi approfitta di un ruolo pubblico per tornaconto personale si riflettono nell’agire del comune cittadino. Nell’immaginario collettivo vi è il convincimento che la politica determini facili arricchimenti e/o sia il traino per avanzare nella scala sociale pur non avendo capacità e qualità. Il trasformismo e la corruzione di molti “politici” avvalorano queste idee.

Vi è un prevalere nella politica di una cultura narcisistica e individualista.

Idee malsane che portano molte persone, soprattutto giovani, a perdere il senso di appartenenza a una comunità; a una competizione sfrenata; disinteresse nel prossimo, avidità.

Fattori di rischio che vanno a impattare sull’autostima, autoefficienza, autorealizzazione dell’individuo divenendo cause di sofferenze evitabili.

Veniamo al caso del terminal per idrovolanti: come interpreta la decisione di collocarlo nel Giardino della Memoria, un luogo simbolicamente dedicato al ricordo?

Il progetto SWAN, finanziato per circa 3.000.000 di euro nell’ambito del programma Interreg Greece Italy 2014-2020, è uno dei tanti vergognosi esempi di sperpero di denaro pubblico che coinvolge anche il Comune di Nardò.

Gli idrovolanti non ammareranno mai nel mare di Nardò e in nessun altro mare, non incentiveranno mai il turismo.

Era risaputo che il progetto SWAN non sarebbe mai decollato, era già avvenuto in altre realtà.

Ritengo che la scelta di Nardò nella partnership del progetto non sia stata casuale, Nardò tra i vari comuni inseriti nel progetto credo sia quello che ha speso più degli altri per strutture inutili e iniziative irrazionali, senza che ve ne fosse ritorno alcuno per l’ente. Oltre 500.000 euro “bruciati”. Probabilmente si confidava in questo. Dovrebbe far riflettere l’insipienza se non la scarsa trasparenza degli amministratori comunali neretini nel presentare il progetto. Vergognose alcune dichiarazioni degli assessori Puglia e Alemanno.

Si è molto discusso sulla scelta di posizionare il terminal sul terreno dove insisteva il “Giardino della Memoria”, una scelta ignominiosa. Una scelta che non ritengo dovuta a rigurgiti antisemiti fascistoidi, ma funzionale a salvaguardare interessi economici e “Provocare” reazioni che avrebbero dato comunque visibilità al Sindaco.

Tutto studiato, lo testimoniano affermazioni fatta alla stampa e sui social dal sindaco e dal suo portavoce. Dichiarazioni indegne di rappresentanti istituzionali.

Il tutto nel quasi totale disinteresse della politica provinciale e regionale. Il governatore Emiliano non spese una parola sull’argomento, nemmeno quando partecipò con Mellone e alcuni componenti all’osservatorio sui nuovi fascismi della regione a una iniziativa su “I luoghi dell’antifascismo” svoltasi proprio in S. Maria al Bagno. Nessuno dei partecipanti ebbe a chiedere conto a Mellone delle sue scelte indegne. Mantenere la “Memoria” in questi tempi bui, con questi personaggi è dura. Ma c’è chi ci prova. 

Salento, ecco quello che resta del terminal idrovolanti per la Grecia:  "Inaugurato solo due mesi fa" - Borderline24.com

 Durante alcune intercettazioni apparse sulla carta stampata in seno a una inchiesta emergerebbe che “Mellone avesse chiesto assunzioni presso un supermercato aperto a Nardò da un imprenditore”. Che idea si è fatto di questa vicenda? 

Le notizie riportate dalla stampa non hanno provocato alcuna sorpresa. Chi segue le vicende politiche neretine ha ben chiaro il “Sistema Mellone”. Una occupazione capillare di posti strategici, che sembra rispondere a logiche di consolidamento del potere piuttosto che a criteri meritocratici.

Donne e uomini provenienti dal “Centro”, dalla “Sinistra”, dalla “Destra” trasformati in fedelissimi pasdaran.

Dalla lettura delle intercettazioni emerge un quadro inquietante e osceno relativo all’utilizzo delle istituzioni democratiche utilizzate "In alcuni casi per agevolare l’inserimento lavorativo di persone in rapporti di vicinanza politica". Suscita perplessità e lascia interdetti la disinvoltura con cui il sindaco Mellone si confronta con l’ex assessore Delli Noci e con i titolari di attività commerciali. Si ha come l’impressione della presenza di una rete ben articolata, capace di inserirsi con discrezione nei nodi cruciali dell’economia cittadina e non solo.

Non sorprende il rapporto con l’ex assessore Delli Noci che appoggiò attivamente Mellone nella campagna elettorale candidando e facendo eleggere persone a lui vicine…il sistema Emiliano.

Da quanto emerge, il sindaco Mellone non risulta attualmente tra gli indagati. Le questioni sollevate sembrano riferirsi più a considerazioni di natura etica che a rilievi di tipo giudiziario, anche se alcuni aspetti potrebbero richiedere ulteriori chiarimenti.

Forse Mellone ha un'interpretazione un po' personale del concetto di morale. Aspettiamo per capire meglio la sua partecipazione a quello che è l’ennesimo scandalo che ha investito la regione e le sue appendici.

Mi preme far presente che si parla di Mellone, ma che il sindaco Mellone da solo poco avrebbe fatto. Parlare di Mellone è considerare il suo “cerchio magico”, la maggioranza che lo ha sostenuto e lo sostiene, sono tutti responsabili moralmente di quanto accade.

Non comprendo i motivi per i quali le “Opposizioni”, tutte dal PD a FdI, in nome di un falso garantismo, non abbiano preso posizione sulla vicenda. Doverne parlare vorrebbe dire parlare della questione morale che ha investito e devastato la regione Puglia, Emiliano, il PD e non si dovrebbe?

Mi suscita sdegno e preoccupazione il fatto che la stampa non abbia dato e non dia risalto ad altre situazioni quale la vicenda delle “Firme false” e il furto dei faldoni degli incartamenti elettorali dagli uffici comunali; le vendite truffa dell’immobile denominato “Gerontocomio”; il ruolo di consiglieri comunali nell’occupazione abusiva di alloggi popolari ecc.

Mi suscita sdegno e preoccupazione che la Procura della Repubblica di Lecce abbia di fatto “insabbiato” le indagini relative ai casi menzionati.

Mi suscita sdegno e preoccupazione che l’opposizione, PD e M5S, FdI, non abbiano chiesto e non chiedano conto alla Procura dei motivi di questi “Ritardi”.

Dottore, alla fine: questa Nardò è un caso isolato o un paradigma del trasformismo contemporaneo?

Come direbbe il grande Quelo: “La seconda che hai detto……c’è grossa crisi. La gente non sa più quando stiamo andando; la gente non sa più quando stiamo facendo. Ti chiedi dove chi? Perché quando?”. Viviamo tempi oscuri, si è smarrito il senso di comunità, di appartenenza, l’onestà, la rettitudine non sono considerati valori ma parole vuote. Sta vincendo “Il lato oscuro”.

A breve cominceranno le schermaglie per contendersi l’amministrazione della città, è fiducioso rispetto alla possibilità di scalzare Mellone e i suoi, (C’è chi giura che candiderà la sua vice, l’avvocato Sodero), dal governo della città? Quale identikit per un candidato sindaco che possa rappresentare un cambio di passo da opporre concretamente all’estrema destra?

Mi sembra che le “Schermaglie” siano già iniziate da mesi, se non anni. Immagino che il quadro politico neretino comincerà a farsi più chiaro dopo le regionali e questo è un errore di chi vorrebbe proporsi a guidare la Città.

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 La vice sindaca Sodero dovrebbe essere la “naturale” candidata alla successione di Mellone, anche se credo dovrà vedersela con altri aspiranti sindaci della sua coalizione. La decisione di chi dovrà sostituire l’attuale sindaco non sarà presa da Mellone. Ho sempre creduto che le decisioni importanti vengano prese dal “Cerchio magico” con l’ausilio della struttura comunicativa oltre a valutazione che vanno oltre Nardò. Quale che sia la scelta non sarà indolore.

Nel “Centrosinistra” si stanno ripetendo gli sbagli del 2021, a commetterli le stesse persone.

Nel 2021 non vollero sostenere Stefania Ronzino per biechi giochi di potere tra PD e M5S, oggi rincorrono “Sante alleanze” con chi in questi anni si è reso corresponsabile dello sfascio della Città e con chi non ha mai proferito parola. Le stesse sinistre lotte di potere.

Il centrosinistra e il M5S cinque anni fa, perse le elezioni, avrebbero dovuto fare un bagno d’umiltà, riflettere sulle cause di una cocente sconfitta, gli autori di quella sconfitta avere la dignità di abbandonare la politica.

Niente di tutto questo.

In questi anni hanno continuato a prevalere gli individualismi, gli egoismi volti a isolare le voci libere per cercare di assicurare una rielezione o qualche successione senza un progetto che riguardi la Città.

Facciano come credano. Il “centrodestra”, a dar retta ai rumors, sembrerebbe orientato a una scelta che comunque sarebbe in continuità con l’attuale maggioranza con una opzione a dir poco ipocrita

Ritengo che si dovrebbe partire da un progetto chiaro di sviluppo della Città che veda al centro i cittadini e le loro esigenze con proposte chiare e realizzabili, confrontarsi e poi identificare “candidata/o”.

Richiamo un verso del Talmud:

Ricco è colui che si accontenta di quello che ha.

   Potente è colui che controlla i suoi istinti.

   Sapiente è colui che sa imparare da tutti

Questo l’identikit di un candidata/o. Senza un progetto condiviso, senza unità di intenti non vi sarà futuro per questa Città.

La sanità sarà l’argomento principe dei prossimi confronti elettorali?

La sanità sarà uno degli argomenti, sicuramente uno dei più importanti ma anche dei più spinosi. Nei programmi elettorali delle scorse amministrative i capitoli dedicati alla sanità, fatta eccezione per quello della candidata Ronzino, erano superficiali, demagogici, con proposte irrealizzabili.

Ricordo che nel programma elettorale dell’attuale sindaco alla sanità erano dedicate poche righe che promettevano la realizzazione di un ospedale nei comuni vicini. E pensare che nelle liste a sostegno e tra i simpatizzanti di Mellone vi erano e vi sono operatori della sanità pubblica e privata che, evidentemente, hanno barattato il loro giuramento di Ippocrate a patetici interessi.

Le bugie profuse dal sindaco Mellone e i suoi sostenitori rimarranno un’infamia per chi le ha pronunciate e per questa Città. Punti nascita, Centri oncologici, RSA. Bugie, solo bugie.

La sanità pugliese e quella neretina non godono di “Buona salute”. La Puglia è agli ultimi posti nella classifica delle prestazioni sanitarie. Si dovrebbe leggere l’ultimo rapporto GIMBE per capire la situazione drammatica in alcune regioni e in alcuni settori.

La sanità non dovrebbe essere oggetto di mercimonio politico.                                                                          

Sarebbe fondamentale se tutte le coalizioni che si presenteranno alle prossime elezioni assumessero l’impegno a far realizzare l’accordo stipulato tra l’ex governatore Vendola e l’ex sindaco Risi per il funzionamento de Distretto Socio Sanitario. Era un buon accordo che avrebbe garantito una buona assistenza territoriale ai neretini e non solo.

Sarebbe la dimostrazione che i contendenti, pur tra le tante differenze, hanno a cuore la Città.

                                                                                                                                                                                                       Marco Marinaci

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