In epoca romana, il "cliente" (cliens) era un cittadino romano che, pur essendo formalmente libero, o in posizione di schiavo liberato, si trovava in una relazione di dipendenza con un "patrono". Questa relazione, chiamata "clientela", prevedeva che il cliente offrisse servizi, sostegno politico e aiuto economico, in cambio di protezione e favori. Da lì il termine di “Clientelismo”.
In una intervista rilasciata da Niki Vendola su Nuovo quotidiano di Puglia, l’ex governatore mette i puntini sulle i ed afferma che non andrebbe “Mai oscurato un punto cardine sul quale serve chiarezza e cioè il trasformismo, la cooptazione da destra nel centrosinistra di pezzi intero di ceto politico, spesso quello più esperto nella scienza del clientelismo, del familismo più o meno amorale, del nepotismo”. Ne abbiamo viste davvero di tutti i colori, convinti neo-fascisti spregiudicati a caccia di favori alla corte di qualche satrapo di centrosinistra che si disimpegna con disinvoltura tra chi presenzia improbabili cerimonie del presente con tanto di saluto romano o nostalgici omaggi al Ramelli di turno e penose parate con l’ipocrisia malcelata, alla bisogna, del pugno alzato in stile falce e martello. Il trasformista non andrebbe elogiato ma sputtanato!
Vecchie e nuove povertà. L’altro giorno in un supermercato di Nardò, che non cito per ovvi motivi, un’anziana donna ha nascosto sotto l’abito della pasta e del formaggio, praticamente generi di prima necessità. Arrivata alla cassa l'anziana sprovveduta e poco abituata alla cosa, viene scoperta dalla cassiera che si mette ad urlare. Un cliente in fila che aveva assistitito a tutta la scena (Asportazione del cibo compresa) si avvicina e si fa mettere sul proprio conto anche i generi di prima necessità asportati dalla donna. Un piccolo confortante gesto di umanità che fa ben sperare ma che al contempo allarma come le file crescenti di chi si reca alla mensa della Caritas. Forse il Welfare locale gestito dalla Sodero funziona male o risponde poco alle reali esigenze della comunità. Che chiedono servizi e non solo cattedrali nel deserto, faraoniche fontane o sontuose rotonde più o meno inutili.
La democrazia è un sistema politico basato su principi fondamentali: la sovranità popolare, la separazione dei poteri, la libertà di stampa, i diritti civili e politici. Eppure, questi principi non sono garantiti per sempre. La storia insegna che la democrazia può essere indebolita o persino cancellata, soprattutto quando emergono ideologie autoritarie e nostalgie del passato dittatoriale, come nel caso del neofascismo. In fondo basta eleggere un idiota. E si sa, la madre degli imbecilli è sempre incinta.
E poi diciamola tutta: andare a letto con un esponente politico, per ottenere dei favori, siano essi incarichi, prebende o altro, che cosa rappresenta di diverso rispetto all’azione di chi pratica con profitto il mestiere più antico del mondo? Non è forse un altrettanto misero e inqualificabile atto di prostituzione? Ed il politico che se ne approfitta chiedendo prestazioni sessuali in cambio di favori non si rende forse colpevole di abuso di potere e di reati potenzialmente gravi come la corruzione o la concussione? Immaginate una donna o un uomo costretti a cedere per timore di ritorsioni o per ottenere un vantaggio che gli o le spetterebbe comunque. Credo che sia accaduto e che accadrà ancora!
E’ più avvezzo a tali azioni chi crede nell’autoritarismo, che si manifesta quando il potere si concentra nelle mani di pochi o di una sola persona, limitando le libertà individuali e riducendo il controllo democratico. Non amo gli “yesmen” o le “yeswomen” pronte all’obbedienza pur di procurarsi briciole di potere, uno strapuntino in cambio di sorrisi di plastica, ruffianeria o penosi atteggiamenti da lacchè.
I leader autoritari – che conosco bene - spesso si presentano come “uomini forti” capaci di risolvere i problemi rapidamente, ma in realtà mettono a rischio la partecipazione dei cittadini e il rispetto delle regole costituzionali. Certo, adulare il capo ha i suoi aspetti positivi, un posto pubblico, un danaroso incarico, tutto fa brodo.
Il neofascismo, lo sapete, è una forma moderna di fascismo che riprende simboli, idee e atteggiamenti tipici dei regimi totalitari del Novecento, come quello di Benito Mussolini. Anche se si presenta con linguaggi nuovi, il neofascismo promuove la violenza, il razzismo, il nazionalismo estremo e il rifiuto della democrazia parlamentare.
Oggi, in molti Paesi, compresa l’Italia, si registrano segnali allarmanti: manifestazioni violente, discorsi d’odio, attacchi ai giornalisti e alle istituzioni democratiche. In alcuni casi, movimenti neofascisti cercano di infiltrarsi nel dibattito politico o di sfruttare le crisi economiche e sociali per diffondere le proprie idee.
Queste tendenze rappresentano un serio pericolo per la democrazia. L’indifferenza, la disinformazione e l’ignoranza storica possono facilitare la diffusione di ideologie autoritarie. È quindi fondamentale che i cittadini – soprattutto i giovani – siano educati alla memoria, al pensiero critico e alla difesa dei valori democratici.
La democrazia non è un bene acquisito una volta per tutte. E’ un sistema fragile. Va custodita, praticata e rinnovata ogni giorno, anche opponendosi con fermezza a ogni forma di autoritarismo e neofascismo. Alle prossime elezioni votate un convinto antifascista, sarà una scelta d’amore e di libertà!
Marco Marinaci