Le forze politiche avvezze all’autoritarismo mostrano una concezione padronale delle istituzioni e della cittadinanza che nulla a che spartire con la nostra Costituzione, la democrazia liberale e lo stato di diritto.
E che non ha precedenti. Mette tristezza la morte del pubblico dibattito, ed un consiglio comunale a Nardò insignificante, chiamato quasi a ratificare le decisioni prese a monte, non solo silente e prono. Possibile che non ci sia mai nulla da obiettare? Non dovrebbe essere la dialettica anche in seno alla stessa maggioranza il sale delle istituzione democratiche? Si tratta di comportamenti e di affermazioni preoccupanti. Sgomenta la mancanza di trasparenza, ed una propaganda nauseabonda e ai limiti del grottesco. Comportamenti che dovrebbero far riflettere seriamente chi ha cuore le libertà ed i diritti fondamentali che siamo soliti, erroneamente, dare per scontati.
Nardò da 8 anni è funestata da una propaganda stucchevole. Il faccione degli esponenti politici che governano da 8 lunghi anni questa Città, in tutte le pose, in una campagna elettorale permanente e senza fine. Una campagna a prezzo di saldo, verrebbe da dire. Si viene a sapere per voce del consigliere Siciliano che Mellone e i suoi non pagherebbero neanche le tasse di affissione dei manifesti relativi alla loro propaganda. “Il motivo – evidenzia il consigliere di opposizione - è presto detto: fanno passare, con il benestare dei dirigenti, i manifesti con tanto di loro discutibili foto, senza il simbolo della Città di Nardò e con un mucchio di slogan falsi ed umilianti della umana intelligenza come attività istituzionali del Comune”.
Scrive l’ex sindaco Risi:”Mellone agisce più da padrone, che da amministratore. E accade sovente con l’affissione di manifesti mistificanti, dove si mescolano opere pubbliche (le rotonde) e opere private (la piscina), facendo passare l’ingannevole messaggio, assolutamente falso, che si tratti di interventi pubblici che ai cittadini non sono costati nulla”. Il manifesto in questione raffigura come sempre Mellone e la sua vice, in affettuoso ma subalterno atteggiamento. Nell’elenco una pioggia di risorse che sarebbero piovute sulla testa dei paesani, a fondo perduto, tra queste le opere realizzate contraendo sontuosi mutui (Il lungomare più bello del mondo, costato circa tre milioni di euro, ed il palasport, un altro progetto faraonico dal costo di circa sette milioni di euro, (6 milioni e 840 mila euro, finanziati quasi interamente da mutuo dell'Istituto per il Credito Sportivo, e i cui lavori dovrebbero concludersi in tempo per la stagione 2026-2027) oppure opere che non hanno visto neppure la luce.
Si fa riferimento alle caserme (Quali?) che rammentano i collegamenti fantasma a bordo di idrovolante che mai sono stati attivati e mai hanno collegato, nonostante le promesse e le immani risorse stanziate, Nardò a Corfù. Ma che hanno visto sulla costa, e più precisamente nel Giardino della Memoria, la collocazione di manufatti in metallo anziché di legno così come previsto dalle norme tecniche di attuazione del PPTR. Conviene ricordare anche la posizione infelice del previsto approdo visto che, per ben due volte, il mare ha spazzato via il pontile da 190 mila euro.
Scrive ancora Risi “Molto spesso si tratta, di opere pubbliche quasi inutili, realizzate contraendo prestiti milionari che hanno fatto crescere di milioni di euro la montagna di debiti del comune”. Si potrebbe continuare citando la decisa demolizione della Dag Hammarskyold che diverrà nel silenzio vergognoso di una comunità che dovrebbe indignarsi un parcheggio, ormai sostituita dalla struttura eretta tra le palazzine della zona 167, altra scelta incomprensibile e sbagliata. Tra le opere citate anche la piscina che non è certamente comunale né pubblica, ma di un privato.
Non mi stupisce l’ennesima scorrettezza, ma desta maggior scalpore la mancanza di trasparenza oppure che il sindaco ignori deliberatamente e con arroganza da bullo le interrogazioni poste dall’opposizione. Mi chiedo perché non sia intervenuto il Prefetto. Spetterebbe a sua Eccellenza il compito di assicurare l’esercizio coordinato dell’attività amministrativa degli uffici periferici dello stato. In caso di necessità può anche sostituirli, emanando ordinanze contingibili ed urgenti.
Tra i suoi poteri la possibilità di avviare la procedura per lo scioglimento dei consigli comunali e di proporre al ministro dell’interno la rimozione del sindaco, del presidente della provincia, di consiglieri e assessori quando compiano atti contrari alla costituzione o per violazione di legge. Inoltre, può ordinare ispezioni che accertino il regolare funzionamento dei servizi resi dal sindaco quale ufficiale di governo, nominando (nel caso lo ritenga opportuno) un commissario in sua sostituzione. "La propaganda - affermava Noam Chomsky - è in democrazia quello che il randello è in uno stato totalitario".
Marco Marinaci