Miserevole e miserabile la figura rimediata da Pippi Mellone nel tentare di ricoprire, insieme al altri 40 (suoi seguaci???), il ruolo di rappresentante di lista
durante il ballottaggio a Lecce fra la Poli, che ha vinto, e l'uscente Salvemini. L'episodio denota l'assoluta ignoranza di Mellone, e dei suoi consigliori, in tema di leggi elettorali; da sempre il ruolo di rappresentante di lista può essere ricoperto da elettori nella circoscrizione elettorale interessata dalle votazioni. Per rimanere al Mellone, lui avrebbe potuto fare il rappresentante di lista alle elezioni europee in un qualunque seggio elettorale di Caserta o di Crotone o di Matera perchè elettore della Circoscrizione Sud mentre non avrebbe potuto svolgere questo ruolo a Frosinone, Ancona o Roma perchè queste città erano ricomprese nella Circoscrizione Centro e così via in altri tipi di elezioni. Ma nelle elezioni comunali NO, questo non è possibile perchè bisogna essere elettore nel comune in cui si vota, mentre è possibile essere candidato alle elezioni comunali anche se non si è residenti nel comune in cui si concorre.
Ma c'è di più: i rappresentanti di lista hanno facoltà di votare nel seggio in cui svolgono la loro funzione e se ne fa menzione in apposito paragrafo del verbale
delle operazioni elettorali. Quindi forse si volevano apportare 41 voti in più alla candidata che aveva scelto di sostenere; ma il diavolo fa sempre le pentole e si
dimentica sempre di fare i coperchi e Mellone e gli altri 40 sono stati costretti a ritirarsi con le pive nel sacco. Ma l'avvenimento ha dimostrato l'assoluta ignoranza, e forse anche la supponenza, di Mellone e dei suoi seguaci che forse avevano sentito parlare di queste tecniche da esperti veri ma da orecchianti autentici senza un briciolo di istruzione specifica, quali sono, avevano capito fischi per fiaschi. Compreso l'ideologo per eccellenza del mellonismo, il suo portavoce
Indennitate che tanto si è speso per la campagna elettorale della neo-sindaca Poli; con quale efficacia non si sa, dato che non risulta avere queste grandi
entrature nella società leccese e quanto a capacità tecniche abbiamo appena visto.
Oppure è tutta una messa in scena clamorosa per far vedere alla Poli un impegno che nella sostanza non c'è stato o è stato ininfluente dato che il vantaggio della nuova sindaca è stato di 650 voti mentre Fragola, l'unico candidato dei melloniani a Lecce si è fermato a 272 preferenze. Certo è che l'ex tappezziere Indennitate deve trovare qualche ancora di salvataggio per rimanere dipendente pubblico a tempo determinato anche quando Mellone terminerà il suo secondo mandato. Però con tutto questo attivismo del portavoce del sindaco di Nardò, a libro paga del Comune di Nardò, gli oppositori potrebbero controllare le presenze al Municipio di Indennitate per verificare che l'attività di supporter della Poli si svolgesse fuori dall'orario di servizio a Nardò.
Werther Messapo