Nel PD continua il confronto tra le mozioni rispetto alla segreteria cittadina. La mozione Leuzzi "La nostra affermazione raccoglie le istanze di cambiamento e segna una radicale discontinuità rispetto al passato"

Nel PD continua il braccio di ferro ed un confronto aspro circa gli esiti del congresso cittadino. Maurizio Leuzzi dopo le notizie apparse sulla stampa e sui social si è visto costretto a chiarire quanto sta avvenendo.

 

"A seguito delle risultanze del congresso cittadino del PD, che ha visto prevalere la mozione Leuzzi, la mozione Sequestro ha proposto ricorso alla Commissione di Garanzia Provinciale, lamentando che sarebbero stati ammessi al voto iscritti che non ne avevano diritto. Censura singolare, dal momento che dell’ufficio elettorale preposto alle operazioni di voto faceva parte anche il rappresentante della mozione Sequestro, il quale nulla ha eccepito sul punto.

La Commissione Provinciale, superando tale censura (e d’altra parte come si sarebbe potuto accertare a favore di quale mozione si sarebbero espressi gli iscritti in questione), ha però comunque invalidato il congresso, sostenendo “che il bonifico effettuato da ENTRAMBE LE MOZIONI per il pagamento delle tessere cartacee, sarebbe stato effettuato in violazione del regolamento”.

La mozione Leuzzi ha presentato a detta Commissione ISTANZA DI ACCESSO AGLI ATTI onde poterne compiutamente contestare la decisione. Istanza che la Commissione Provinciale HA IGNORATO, a dispetto del suo ruolo di GARANZIA.

La mozione Leuzzi ha quindi proposto RICORSO ALLA COMMISSIONE REGIONALE DI GARANZIA avverso il provvedimento di invalidazione del congresso. Il responsabile della mozione era stato infatti formalmente autorizzato alle operazioni di tesseramento e al pagamento tramite bonifico dal commissario del circolo di Nardò, secondo quanto previsto dallo stesso regolamento.Nel frattempo interveniva il commissariamento del circolo, e la mozione Leuzzi contestava incidentalmente anche tale provvedimento adottato dal segretario Regionale del PD. Inspiegabilmente anche la Commissione Regionale, a dispetto del proprio ruolo di GARANZIA, ha esaminato (respingendo) la sola contestazione sulla nomina del commissario, OMETTENDO invece DI ESAMINARE IL RICORSO principale CONTRO L’INVALIDAZIONE DEL CONGRESSO.

Da voci di corridoio sembrerebbe che i vertici del partito e le Commissioni di Garanzia sarebbero orientati a far rifare il congresso cittadino, ignorando di fatto il nostro ricorso pendente. Ebbene noi riteniamo che il congresso si vince o si perde. Non lo si rifà solo perchè l’esito non va bene alla mozione che lo ha perso o ai notabili che la sostengono.

Cosicchè ci chiediamo anche il perché di tale accanimento e mobilitazione contro la nostra mozione. E’ intollerabile che in un partito che si dice democratico le commissioni di GARANZIA invece di garantire i diritti degli iscritti, vìolino in sede provinciale il nostro diritto ad accedere agli atti del procedimento, e in sede regionale a vedere esaminate le nostre ragioni.

La nostra affermazione raccoglie la domanda di cambiamento che viene dalla base col voto espresso nel congresso cittadino, e rappresenta una radicale discontinuità rispetto alla gestione personalistica del PD locale di questi anni, che ha portato non solo ad un crollo nel consenso (dagli oltre 3.000 voti del 2016 agli appena 1.000 del 2021) ma soprattutto ad un allontanamento di tanti iscritti e simpatizzanti.

Saranno liberi o no, gli iscritti al circolo di Nardò, di decidere in autonomia chi debba essere il segretario del PD cittadino?

Non ci resta - conclude l'ex assessore - che rivolgerci alla Commissione di Garanzia Nazionale, chiedendo che si pronunci sul nostro ricorso principale, stante l’inerzia della Commissione Regionale".

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