Finanziato il progetto "Lecce città che legge", il comune si è classificato al primo posto tra le città italiane di pari abitanti, previsti incontri, laboratori ed il potenziamento di alcune biblioteche

É stato finanziato – per un investimento complessivo di 72.000 euro - il progetto "Lecce città che legge", nell'ambito del Bando "Città che legge 2018" del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Comune di Lecce si è classificato al primo posto tra le città italiane nella fascia da 50mila a 100.000 abitanti ottenendo il finanziamento insieme ai capoluoghi Treviso, Pistoia, Fano, Pesaro, Piacenza, Bari, Bologna e Milano.

 

Il progetto costituisce una continuazione del percorso avviato nel 2017 con l'esperienza di Lecce Città del Libro, grazie alla quale si è costituita una rete territoriale di soggetti pubblici e privati che hanno confermato il loro interesse, insieme a molti altri soggetti, ad aderire al Patto Locale della Lettura.

Considerando la lettura “una delle principali leve di sviluppo umano, individuale e collettivo, oltre che uno strumento di dialogo e confronto in grado di influenzare positivamente la qualità della vita delle comunità”, il progetto “Lecce città che legge” si prefigge di favorire l’esperienza della lettura aumentando l’accesso ai libri da parte dei cittadini, anche attraverso l’uso di strumenti non convenzionali; di incentivare pratiche di partecipazione attiva e di condivisione della lettura col coinvolgimento di diverse categorie di utenti, con particolare attenzione alle fasce deboli di lettori e ai residenti in quartieri periferici e zone svantaggiate; di sviluppare azioni, servizi e presidi culturali all’interno di scuole e altre istituzioni come ospedali, carceri, residenze sanitarie, circoli ricreativi e parrocchie. Le attività previste nel progetto intendono coinvolgere prevalentemente  ragazzi dai 9 ai 14 anni e le loro famiglie, persone in condizione di vulnerabilità e fragilità sociale e culturale.

Due le linee lungo le quali si sviluppa "Lecce città che legge": da una parte la realizzazione di laboratori di lettura, scrittura, arti visive, incontri con autori e case editrici, che si terranno presso le librerie, le scuole, le diocesi dei quartieri più caratterizzati da disagio sociale e povertà educativa; dall'altra Incontri con autori, laboratori di lettura a voce alta, scrittura e teatro, rivolti a detenuti, anziani, malati di Alzheimer, persone con disabilità presso le strutture preposte.

Il progetto prevede anche dei laboratori per la formazione di lettori volontari, incontri e laboratori sulla letteratura e i libri per ragazzi come veicolo per affrontare il disagio e la malattia. Inoltre, sarà allestita una biblioteca presso il polo pediatrico/oncologico e sarà potenziata quella esistente presso la casa circondariale.

Le attività coinvolgeranno la Casa circondariale Borgo S. Nicola-adulti, l'Ospedale pediatrico/oncologico, il Centro di Salute Mentale (CSM), il centro diurno S. Anna, i centri ricreativi per anziani,le parrocchie, i parchi pubblici e gli istituti scolastici dei quartieri in cui le aree di disagio sono più forti: i quartieri San Sabino, San Giovanni Battista, San Massimiliano Kolbe, Borgo S. Nicola, Frigole e Borgo Piave, S. Pio, Leuca-Ferrovia, S. Rosa.

Il centro di coordinamento delle attività sarà la biblioteca iTeatiniNelfrattempo, (Nella foto) aperta di recente nell'ex Convento dei Teatini su Corso Vittorio Emanuele.

Siamo stati premiati per l’importanza sociale del nostro progetto – dichiara l'assessore alla Cultura Antonella Agnoli - Il tema della lettura richiede tempi lunghi, situazioni non effimere, investimenti che toccano tutte le fasce della popolazione soprattutto quelle più deboli, quelle che potrebbero trarre maggior vantaggio sociale e culturale da esperienze di condivisione della lettura. Il primo bando “Lecce Citta che legge” ha coinvolto associazioni che hanno presentato progetti di grande creatività, spesso toccando luoghi e realtà cittadine in passato trascurate. La rassegna estiva “Approdi” ha offerto molti progetti legati alla lettura, alla scrittura e ad altre espressioni artistiche che hanno avviato un nuovo dialogo tra l’Amministrazione e il territorio, come dimostrano le molte adesioni al Patto per la lettura. Segnali importanti che ci fanno capire che la strada è quella giusta.Ora dobbiamo rimboccarci le maniche tutti insieme perché il progetto venga realizzato con qualità, impegno e rigore”.

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