Nardò, nella "querelle" sulla piscina interviene anche l'ex sindaco Risi, ma spunta anche un terreno che era stato acquistato dall'Ente e destinato alla realizzazione dell'impianto natatorio

La piscina che verrà realizzata dalla società Icos Sporting Club srl su di un terreno privato ha sollevato non poche polemiche riguardanti le modalità che hanno portato all'approvazione del progetto. E la proprietà del terreno che è stato comprato dalla Icos, su cui si sarebbero addensati sospetti rispetto alla presunta proprietà, che qualcuno ha ipotizzato potesse essere ricondotta a qualche esponente politico del passato.

 

ECCO IL PROGETTO - Icos Sporting Club ha acquisito la proprietà dei terreni a novembre 2016 e ha presentato il progetto al Comune di Nardò il 18 luglio 2017. Successivamente ha ottenuto i pareri necessari, tra cui quello della commissione Impianti Sportivi del Coni, e ha definito una serie di accordi di carattere tecnico con l’amministrazione comunale. Il progetto dovrebbe prevedere la realizzazione di una piscina semiolimpionica a otto corsie, di una vasca di ambientamento, con tribuna spettatori, una palestra per la preparazione atletica ed il recupero funzionale motorio. Redatto dall’ingegnere Walter Mirarco e dal geometra Antonio Filoni per la parte architettonica e dagli ingegneri Silvia Macchitella, Antonio Caricato e Giovanni Epicoco per la parte impiantistica, al piano terra saranno ospitati l’area accoglienza e la reception, l’area vasche (una vasca semiolimpionica a otto corsie e una vasca ludico-funzionale), gli spogliatoi, l’area benessere con annessa area studi di medicina dello sport e riabilitazione funzionale, un deposito e un locale di pronto soccorso. Al primo piano invece ci saranno le sale fitness, gli spogliatoi e un altro locale di pronto soccorso.

L'EX SINDACO RISI:"IL TERRENO ACQUISTATO DA UNA FAMIGLIA ESTRANEA ALLE VICENDE POLITICHE" - Sulla vicenda si esprime anche Marcello Risi, l'ex sindaco afferma che "I più qualificati progetti finalizzati alla realizzazione di impianti sportivi (pubblici ovvero privati, come nel caso della piscina di Via Dalla Chiesa) meritano il sostegno convinto di tutte le forze politiche cittadine, senza distinzioni di collocazione o di schieramento". "Occorre fare il possibile perché il progetto si realizzi al più presto. Il terreno è stato acquistato dalla Icos Srl da una famiglia del tutto estranea alle vicende politiche cittadine e può legittimamente essere realizzato su area a destinazione agricola in virtù di una norma urbanistica speciale a favore delle strutture sportive in vigore da circa vent'anni e già altre volte applicata".

GLI ONERI DI URBANIZZAZIONE CON LO SCONTO - Le polemiche sarebbero state però legate alla decisione di consentirne la realizzazione su di un terreno agricolo. Oltre ad un sostanzioso sconto che riguarderebbe gli oneri di urbanizzazione. In sostanza la società compra un terreno agricolo che diventa edificabile e vi realizza la piscina pagando il terreno non solo ad un prezzo sensibilmente inferiore, ma ottenendo anche un elevato sconto rispetto agli oneri di urbanizzazione, corrispondente a circa due terzi. Gli oneri, ossia l'importo totale da versare al Comune per il relativo intervento di trasformazione edilizia e urbanistica, non sono una tassa ma il corrispettivo di compartecipazione alla trasformazione di un luogo. 

IL COMUNE DISPONE DI UN TERRENO DESTINATO ALLA REALIZZAZIONE DELLA PISCINA - E' inoltre singolare che il comune di Nardò risulti proprietario di un terreno in Contrada Due Aie della superficie di circa 10 mila metri quadrati che era stato acquistato dall'Amministrazione Dell'Anna e destinato pari pari alla realizzazione dell'impianto natatorio, oltre che ad impianti sportivi di base nei pressi del quartiere San Gerardo. A ridosso della tangenziale e facilmente fruibile anche dai cittadini dei comuni vicini quali Porto Cesareo, Copertino, Carmiano, Leverano e Collemeto. Con questa operazione il comune avrebbe consentito la realizzazione della piscina privata ma sarebbe potuto entrare con una quota anche all'interno della struttura societaria anche attraverso project financing, ossia la realizzazione di opere pubbliche senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione, che costituisce un modello per il finanziamento e la realizzazione di opere che dovrebbe porre rimedio alla scarsità di fondi pubblici e al gap infrastrutturale. Si dà invece il là ad un'opera interamente privata.

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