Lecce: ai Cantieri coreocabaret confusionale sulla dimensione economica dell’esistenza, di e con Roberto Castello e Andrea Cosentino

Sabato 10 febbraio, ai Cantieri Koreja a Lecce, Aldes propone Trattato di economia – coreocabaret confusionale sulla dimensione economica dell’esistenzaspettacolo che vede Roberto Castello e Andrea Cosentino per la prima volta insieme sulla scena, in un’opera scritta, diretta e interpretata da entrambi. Sipario ore: 20.45.

Due oggetti. Un fallo di gomma e una paperella da bagno: stesso materiale, stessi costi di produzione, prezzo l’uno quattro volte dell’altro. Inizia così Trattato di Economia in scena sabato 10 febbraio ore 20.45 ai Cantieri Teatrali Koreja, spettacolo dal titolo altisonante e presuntuoso quanto è supponente la pretesa dell'economia di essere la misura di tutto. Lo sanno bene Roberto Castello, tra i più apprezzati coreografi della scena contemporanea e Andrea Cosentino, attore comico tra i più intelligenti che si possano attualmente ammirare, i quali sin dalle primissime battute, con una fitta ed esilarante sequela di sillabe e parole sincopate, demoliscono la figura del conferenziere con la quale si presentano al pubblico.

Trattato di Economia è l’incontro fra due artisti diversi per generazione, ambito, formazione e percorso artistico, che per caso un giorno hanno scoperto di covare lo stesso desiderio: realizzare uno spettacolo sulla scienza che vuole liberare l’umanità dalla schiavitù del bisogno. Dopo oltre un anno di letture, incontri, dubbi, entusiasmi e crisi il lavoro inizia a prendere forma, una forma nella quale economia, arte e morale si aggrovigliano con esiti paradossali.

Il risultato è un progetto performativo tra parola e gesto che si interroga sul denaro, sul suo valore, sulla sua invadente onnipresenza e sulla sua sostanziale mancanza di rapporto con la realtà.

Porsi ai margini del contratto per renderne palesi i paradossi inventando situazioni limite e domande inappropriate è il modo per riprendere possesso, almeno simbolicamente, di ciò che non si capisce e non si controlla annientandolo con una risata liberatoria.

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