Nardò, è andata deserta per la seconda volta l'asta per la vendita della farmacia comunale, davvero conviene disfarsene?

E’ andata deserta per la seconda volta l’asta per la vendita della quota della società mista pubblico-privato della “Farmacia Comunale” ubicata nella zona 167 a Nardò. La Farmacia è di proprietà per il 51% della società pubblica Nardòfarma rappresentata dal comune che detiene dunque la maggioranza e per il 49% dei privati a quattro farmacisti (Neritofarma).

Con la determina dirigenziale n. 329 del 04/05/2018, si determinava di procedere al 2° esperimento di asta pubblica al prezzo-base di € 716.040,00 e si stabiliva la relativa pubblicazione sul sito web del Comune e sulla gazzetta ufficiale; il bando veniva pubblicato lo scorso 4 maggio ma senza grande fortuna, visto che le offerte dovevano pervenire entro le ore 12,00 del 13 giugno 2018, e delle stesse, alla scadenza, non ne risultava pervenuta neanche una. La Farmacia è di proprietà per il 51% della società pubblica Nardòfarma rappresentata dal comune e per il 49% dei privati, quattro farmacisti (Neritofarma).  Una cifra forse sopravvalutata? Fatto è che per la farmacia comunale continua un percorso irto di ostacoli per un’attività che se messa in concorrenza con le altre dovrebbe funzionare e invece prima un ammanco di circa 130 mila euro addebitato all’ex presidente, nominato dalla precedente amministrazione. Poi tutta una serie di problemi, si sono verificate negli ultimi tempi anche alcune rapine, inoltre il locale in cui si trova la farmacia non è di proprietà del comune ma di privati, e la crisi che ha colpito il settore ha fatto il resto. La farmacia comunale è attiva dal 2009 e fattura circa 700 mila euro l’anno. E poi la decisione dell’attuale amministrazione di metterla in vendita, e di fare cassa. Il titolare della farmacia è il Comune rappresentato dal Sindaco. Il diritto del Comune a gestire una farmacia è autorizzato o concesso da un provvedimento regionale. La gestione di una farmacia pubblica comunale può essere esercitata: direttamente dal Comune; tramite delega ad un’Azienda Municipalizzata solitamente diretta da un farmacista iscritto all’Albo; tramite consorzi tra comuni; o tramite società di capitali costituite dal comune e i farmacisti che al momento della costituzione della società lavorano presso farmacie comunali. In ogni farmacia comunale c’è un direttore farmacista e un responsabile della gestione professionale della stessa. Amministratore unico è attualmente la giovanissima Alessandra Prete, e non è una farmacista, è quel che resta di un cda che in virtù di una riduzione dei costi ha portato ad una sforbiciata dei componenti del cda. Prima vi era un presidente e due consiglieri. Adesso solo l’amministratrice unica. Attualmente la farmacia ha tre dipendenti: due farmacisti, un magazziniere ed una direttrice incaricata che detiene una quota e che non arriva a guadagnare più di 10 mila euro l’anno. Non è aperta tutti i giorni ma chiusa tutti i giovedì e le domeniche per l'intera gionata. Oggi stesso è stato autorizzato il 3° esperimento di asta pubblica ponendo a base il prezzo di € 644.436,00 (€ 795.600,00 per 1° esperimento) – 10%= € 716.040,00 per 2° esperimento - € 716.040,00 – 10% = € 644.436,00 per 3° esperimento).

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