Nardò, il decreto del giudice della Corte dei Conti assolve l'allora sindaco Risi e consiglieri, a pagare sarà il comune

Mellone e Capoti avevano fatto un esposto contro l’allora maggioranza Risi. Ci fu una richiesta di sanzioni da parte della Procura della Corte dei Conti ed è nato questo procedimento che adesso si è concluso nel primo grado di giudizio con il decreto del giudice della Corte dei Conti che ha pienamente assolto tutti i consiglieri ed il sindaco di allora Marcello Risi dalle accuse formulate.

E ha condannato il comune di Nardò a pagare le spese legali dei politici e dei funzionari coinvolti nel procedimento. Il Comune è stato condannato a pagare le parcelle dei legali nominati dagli accusati a propria difesa. Si tratta di circa 15mila euro. Nessuno sforamento del patto di stabilità dunque e nessun debito nascosto per evitare di superarlo, esponendo il Comune e se stessi a sanzioni: a stabilirlo la Corte dei conti di Bari che si è espressa in seguito ad un esposto che reca le firme del Sindaco attuale Giuseppe Mellone e del vicesindaco Oronzo Capoti. Il bilancio del Comune del 2012 a loro avviso non quadrava; ben tre milioni di debiti sarebbero stati spostati e pagati nel 2013. La Procura della Corte dei Conti aveva sanzionato amministratori e dirigenti comunali di quegli anni, in tutto 16 persone. Al governo di Nardò Marcello Risi (centrosinistra, in carica fino al 2016), per il quale la Corte aveva previsto una sanzione di circa 23.900 euro. Adesso la Corte dei Conti si è espressa. Quei conti sono in regola. Il bilancio del 2012, è ben al di sotto della soglia massima consentita dal “patto”.  “La mia amministrazione – aveva affermato il sindaco di allora – che aveva rigettato ogni accusa, si è limitata a riconoscere, dopo un faticosissimo lavoro istruttorio, milioni di euro di debiti fuori bilancio ereditati dall’Amministrazione del dott. Antonio Vaglio e dal Commissario di Governo e occultati con diversi escamotage prima dal Sindaco che mi ha preceduto e poi dal commissario che ha retto il Comune fino al maggio 2011”.

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