Lecce, Salvemini "La Legge sulla cittadinanza è una questione morale e culturale"

Stamane la città di Lecce ha celebrato la Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera, ricorrenza istituita nel 2012 nella data della proclamazione a Torino, il 17 marzo del 1861, dell'Unità d'Italia. Quest'anno la ricorrenza è stata onorata dalla Città in modo speciale.

Con il conferimento in Piazza Sant'Oronzo, della cittadinanza italiana simbolica ai bambini nati in Italia da genitori stranieri che frequentano le scuole dell'infanzia e primarie di primo e secondo grado nella nostra città, dando seguito a quanto stabilito con un'apposita delibera di Giunta comunale, la n°20 del 16 gennaio scorso.

Nati nel nostro paese, iscritti alle scuole della città, compagni di banco e di giochi dei bambini figli di italiani, questi bambini non sono ancora cittadini: secondo l'attuale legislazione, risalente al 1992, dovranno attendere il compimento del 18esimo anno per avviare l'iter burocratico che gli consentirà di acquisire gli stessi diritti dei loro coetanei. La cerimonia ha preso il via in Piazza Sant'Oronzo. Qui il sindaco di Lecce, che ha fatto gli onori di casa, è intervenuto a proposito della "Nuova legge sulla cittadinanza – che è una questione morale e culturale che rimarrà nell’agenda del Paese dopo una legislatura che si è conclusa senza raggiungere tale traguardo. Noi – ha continuato Salvemini - ci assumiamo l’impegno di lavorare insieme per raggiungere questo traguardo di civiltà. E vogliamo ricordare a tanti adulti, che questi bimbi si sentono italiani perché qui sono nati, sono italiani come noi, e gli spettano pari diritti e pari doveri”. Presenta alla cerimonia anche la presidente regionale dell'Unicef Giovanna Perrella, il sindaco dei ragazzi della Città di Lecce, Sara D'Aniello, accompagnata dai consiglieri del Consiglio Comunale dei Ragazzi.

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