Il Movimento di Grillo è uno Tsunami, eletta a Nardò Maria Soave Alemanno, tra i leccesi la spunta, grazie alla Lega, l’ex fittiano Roberto Marti

E’ apoteosi grillina, un uragano che spazza via le velleità di tanti politici di lungo corso e ridisegna obbligatoriamente i nuovi rapporti di forza. La Puglia è grillina, ed è proprio qui che il movimento della premiata ditta Grillo-Casaleggio fa il botto, ottenendo uno stupefacente 40%.

Ecco perché nei collegi uninominali del Senato il M5S è un treno ad alta velocità che spazza via partiti che paiono vecchie littorine e che conquista tutti i collegi uninominali senatoriali pugliesi. Quello di Grillo è il primo partito ma la legge elettorale, (Pessima e incostituzionale n.d.r.) regala i maggiori consensi alla coalizione di centro destra, rappresentato dalla quaterna Berlusconi-Salvini-Meloni-Fitto. 

Per commentare lo Tsunami che ha travolto la politica nostrana potremmo cominciare dal commento dei giornali made in USA. “Gli italiani – scrive il San Francisco Chronicle - hanno registrato il loro sgomento con l’istituzione politica europea ottenendo un risultato che raffigura un quadro nero dell’Italia ed una profonda frustrazione per il Partito Democratico di centro sinistra. I risultati – si legge – non sono solo una sconcertante misura dell’umore dell’Italia di oggi, ma anche un segnale precursore dei problemi che l’attendono nel contesto Europa. L’elezione offre un risultato a cui si è abituati in Italia, una gran confusione”.

"Italia senza maggioranza". E' invece il titolo di prima pagina dell'Osservatore Romano sul risultato elettorale. "Sulla carta - scrive il quotidiano della Santa Sede - una maggioranza stabile non c'è. Questo il principale verdetto delle elezioni politiche italiane che si sono svolte ieri. Spetta ora al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, decidere, sulla base di questi risultati, a chi affidare il mandato, presumibilmente esplorativo, per formare il governo".

Di "un'Italia ingovernabile" parla invece Famiglia Cristiana, osservando anch'essa che "non si delinea una maggioranza capace di tradursi in forza di governo". "Che succederà ora? - continua il settimanale - Il primo ostacolo per il Paese è la turbolenza dei mercati. I due movimenti che hanno vinto le elezioni sono fortemente critici nei confronti dell'Europa, giusto per usare un eufemismo.

Nel collegio uninominale 08, quello di Nardò, Maria Soave Alemanno, illustre sconosciuta, di professione assicuratrice, raccoglie l’onda lunga del movimento Grillino che le porta in dote 59.132 voti, le valgono uno scranno a Montecitorio contro ogni più rosea previsione. Sarà parlamentare, e per ricordarsi di una cittadina di Nardò che abbia raggiunto in passato analoghi traguardi di rilievo occorrebbe scomodare Maria Rosaria Manieri, che ha ricoperto l’incarico di senatrice-questore a Palazzo Madama ma che appartiene a ben altro contesto politico e storico.

Era l’epoca dei partiti e di una temperie che oggi è stata spazzata via. Andrea Caroppo consigliere regionale in maglia leghista, è distanziato, pur raggranellando il 33, 59 per centro. Sergio Blasi, anche lui in consiglio regionale raccoglie, sotto le insegne del PD 27.241 voti, che naturalmente non bastano. Marcello Risi candidato di LeU ed ex sindaco di Nardò spunta 6.250 voti. Al candidato di Casapound, Pierpaolo Giuri, ne vanno 2.256, quest’ultimo ha potuto contare sull’appoggio di Andare Oltre e su di un’amministrazione comunale che non ha certamente nascosto i suoi intendimenti. Le altre candidature raccolgono davvero cifre poco significative.

Anche a Lecce la spunta tal Michele Nitti, grillino. Alle sue spalle il consigliere regionale Erio Congedo 48.373 voti. La sua elezione avrebbe fatto scattare Mino Frasca nel parlamentino regionale. A seguire Salvatore Capone, parlamentare uscente di San Cesareo, 25.699 voti per lui, esponente di punta del partito di Renzi. Non ce la fa neanche l’ex sindaco di Lecce Paolo Perrone, con il cognato in Fratelli d’Italia. La spunta invece l’onorevole Roberto Marti espressione della Lega dopo aver abbandonato Raffaele Fitto.

Anche nel Collegio di Casarano fa la voce grossa tal Nadia Aprile, grillina, altra illustre sconosciuta, 51.766 ne prende invece, pur restando al palo, Rocco Palese. Anche al Senato è apoteosi per la confermata Barbara Lezzi 107.722 voti, superato Luciano Cariddi ex sindaco di Otranto che ne ottiene 95.081. Paga dazio anche il vice ministro Teresa Bellanova 46.891 voti per lei, e lo stesso leader Maximo, D’Alema 10.552 voti pari allo 3,90 %. Anche nel collegio Uninominale Lecce 05, Iunio Valerio Romano con Grillo fa il pieno di voti: 105.613, mette in riga Luigi Vitali (84.335 voti per lui) forzista di grido con un passato da onorevole e Dario Stefano senatore uscente e Presidente della Giunta Elezioni e Immunità Parlamentari, ex vendoliano poi passato al PD (41.380 voti). Questi ultimi due dovrebbero comunque farcela.

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