Happy Casa Brindisi: prima del 2020 il nuovo Palas, oggi c'è la sfida con il Saragozza in Champions League, e domenica prossima la Dinamo Sassari

L'assemblea municipale di Brindisi ha dato il là allo studio di fattibilità che prevede la realizzazione di un nuovo palasport cittadino in soli 12 mesi dall’inizio dei lavori che potrebbero vedere la luce, salvo intoppi, prima di fine 2020.

L’impianto, per ora denominato “New Arena” dovrebbe nascere in contrada Masseriola con una capienza di 7000 posti e un costo di poco superiore a 11 milioni euro di cui circa 4,5 finanziati dalla Regione Puglia, altrettanti con un mutuo a tasso agevolato da parte del Credito Sportivo e un paio a carico dei privati; circa 600.000 euro i costi comunali per espropri e oneri di urbanizzazione. L’unico progetto presentato in conformità al bando comunale della scorsa estate porta la firma del New Basket Brindisi con la partecipazione di Primiceri Spa e Petito Prefabbricati. Attualmente Banks e soci giocano al PalaPentassuglia, impianto con 3534 posti di capienza costruito nel 1981 e ristrutturato nel 2010.

Brindisi gioca il prossimo match stasera a Saragozza in Champions League, domenica prossima invece in campionato (Palla a due a partire dalle 17) se la vedrà con il Banco di Sardegna Sassari, appaiato con la New Basket in seconda posizione. Bilancio speculare con sette vittorie e tre sconfitte per il team allenato dal Poz. 24 i confronti disputati tra i due sodalizi. Sardi in vantaggio seppure di misura con 14 vittorie e 10 sconfitte. L'ultimo confronto a Sassari la scorsa stagione finì con la vittoria dei sardi con il punteggio di 106 a 97. Il Banco di Sardegna Sassari ebbe la meglio sulla Happycasa Brindisi a Sassari in gara-2 dei playoff del campionato di serie A di basket. Una vittoria che permisse alla squadra sarda di portarsi sul 2-0 nella serie dei quarti di finale. Lo scorso febbraio Brindisi strappò il pass per la finale di Coppa Italia vincendo la semifinale contro Sassari al termine di un match guidato dall’inizio alla fine grazie alla vena realizzativa dei vari Brown, Chappell (Oggi alla Reyer Venezia) e Banks.

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