Ai Cantieri Koreja "Il Nullafacente" un paradosso sulla ricerca della felicità con la drammaturgia di Michele Santeramo e la regia di Roberto Bacci

Venerdì 15 e sabato 16 marzo 2019 ore 20.45 arriva IL NULLAFACENTE, lo spettacolo con la drammaturgia di Michele Santeramo per la regia di Roberto Bacci - fondatore, con Carla Pollastrelli, del Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera (ora Fondazione Pontedera Teatro) che ospita il Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards.

 

In scena, Santeramo, uno degli autori italiani più interessanti del momento, Premio Hystrio per la drammaturgia nel 2014, ritrae un vero e proprio nullafacente. In un tempo che richiede presenza, prestanza, efficienza, ritmo, lavoro, programmazione, qui c'è uno che non fa niente. Niente, assolutamente niente. E non è facile. Ci vuole metodo, applicazione, pazienza, determinazione, tutte doti che spesso ci difettano. Ha una moglie malata, per fortuna di un male incurabile. Per fortuna, già, perché essendo incurabile, non bisogna nemmeno far nulla per provare a guarirla. Sarebbero felici, nonostante tutto, se solo li lasciassero in pace. Il Nullafacente e sua moglie sono immobili.

[…] Purtroppo, intorno a loro due, racconta Santeramo, c’è il mondo che si muove, con la sua morale, la sua etica, le sue regole. Intorno a loro il Fratello, il Medico, il Proprietario, sono a diverso titolo rappresentanti di quel mondo dal quale il Nullafacente vorrebbe star fuori, dal quale in realtà sta fuori. E piano, lentamente, con i mezzi di cui dispongono, poveri, i tre riescono a far cambiare le cose. In meglio o in peggio non si sa: questo dipende da come si guarda il mondo.

Questo testo è il tentativo di mettere in scena un pezzo della vita di questi personaggi, ciascuno con la sua ossessione, il suo punto di vista, il suo comportamento. Scriverlo è stato ed è ancora, per me, il continuo e quotidiano riflettere su cosa sia giusto fare per stare bene […]

Secondo il Nullafacente c’è una sola partita che val la pena giocare: quella con la morte. Disporre del proprio tempo è l’unica maniera per provare a giocare quella partita ineluttabile e inguaribile. Disporre di ogni minuto, di ogni secondo, senza che nulla inquini lo scorrere, sempre più lento, del tempo, il godere, sempre più profondo, dei momenti.

La sua teoria è diventata pratica e se solo il Nullafacente e sua Moglie non fossero delle persone, con tutte le debolezze, le tenerezze e i desideri del genere umano, sarebbero riusciti nel compito estremo di essere felici.

[…] NULLA: un esperimento – afferma il regista Roberto Bacci - Questo lavoro è una menzogna, ma il mentire, a volte, se osservato bene, ci avvicina alla verità. Ieri, oggi o un domani, la vita di due esseri umani qualsiasi ci interroga sul Nulla. Prende corpo una scelta paradossale al di fuori dell’esistere secondo le esigenze del “mondo” così come lo pratichiamo. Questa scelta ci ferma e ci interroga sul senso stesso di questo “fermarsi”. E’ una scelta crudele? Violenta? Immorale? Il desiderio, addestrato dalla nostra vita quotidiana, ci chiederebbe di non guardare, di non ascoltare, di non “farlo”.

Il Nullafacente però agisce e ci impone un confronto, ci richiama al Nulla di esseri umani senza risposte a domande che non ci facciamo. Essere consapevoli di questo Nulla è un altro modo per sentirci vivi? Forse. Ma la domanda resta ed il pensiero che nasce dalle nostre care abitudini non basta più […]

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