Lecce, si chiama Patto per la Città, è l'accordo con tre quarti di Grande Lecce che mette al sicuro il bilancio

A Lecce c’è l’accordo che evita il comissariamento dell'Ente. Ed è un accordo tramite annessione di tre consiglieri, quelli che, fino a ieri, rispondevano al neo senatore leghista Roberto Marti e a Grande Lecce. 3 su 4 perchè Alberto Russi non vi ha aderito. Salvemini in questo modo allarga la sua maggioranza e la rafforza.

  “Nel sottoscrivere questo impegno – ha detto questa mattina il sindaco di Lecce - ci sentiamo interpreti dell’aspettativa di gran parte della cittadinanza leccese, che chiede agli amministratori capacità di dialogo per migliorare il benessere sociale ed economico della città. Un obiettivo che può e deve essere assicurato da una stabilità dell’azione di governo che sia espressione di un intesa tra forze politiche e movimenti civici pronti a farsi carico di questa sfida”.

IL PIANETA MARTI - Un patto con tre consiglieri per superare lo scoglio bilancio. Laura Calò, Antonio Finamore e Paola Gigante ex Grande Lecce insieme ad Alberto Russi (quest’ultimo fuori dai giochi), si staccano dall’orbita del pianeta Marti che ha abbracciato la Lega, e fondano Prima Lecce. In conferenza stampa Salvemini racconta che “La realtà politica determinata dal consenso popolare impone la ricerca di uno spazio di confronto aperto trasparente al fine di verificare in Consiglio Comunale la governabilità del Comune di Lecce e garantire il proseguimento dell’azione politico amministrativa sulla base di ragioni comuni e per il bene della città e della collettività amministrata”.

NIENTE ASSESSORATI - L’impegno esclude il rimpasto. Il Patto con i tre è sui punti programmatici “senza alcuna rimodulazione dell'organo di governo perché quello che ci interessa sono obiettivi concreti da realizzare e non incarichi da assegnare”. “Con la sottoscrizione del Patto per la Città si definisce la composizione di una maggioranza di scopo e a termine, scaduto il quale ciascuno sottoscrittore si sentirà libero di intraprendere le proprie scelte di collocazione e schieramento”.

L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO - Il sindaco e i consiglieri sottoscrittori di questo documento si impegnano dunque a garantire la prosecuzione dell’azione politico amministrativa riconoscendosi nel suo contenuto e previsioni. Questo accordo implica innanzitutto un’intesa che vede come primo impegno condiviso l’approvazione del Bilancio di Previsione 2018-2020 e la sua attuazione; e – contestualmente - la sottoscrizione del Patto con i relativi nuovi punti programmatici

I PUNTI DELL’ACCORDO - L’obiettivo del Patto è assicurare una migliore vivibilità, una più alta qualità della vita, servizi più efficienti, attenzione alle fasce deboli e bisognose di tutela, una maggiore sicurezza urbana attraverso rispetto delle regole di convivenza, per assicurare alla nostra comunità il progresso economico e sociale da cui nessuno sia escluso. In particolare viene assegnata valenza strategica a: servizi di prossimità, Lecce città di Cultura, la promozione di iniziative sportive e il capitolo Lecce città universitaria: “gli studenti e l’istituzione universitaria dovranno essere grandi protagonisti della visione di una città più moderna e ricca di opportunità”.

IL PATTO DINANZI ALLA FOTO DI MATTARELLA - Il sindaco e i consiglieri sottoscrittori di questo documento si impegnano dunque a garantire la prosecuzione dell’azione politico amministrativa riconoscendosi nel suo contenuto e previsioni. Il Patto è stato sottoscritto, - continua il sindaco - tra me e tre consiglieri comunali: Laura Calò, Paola Gigante, Antonio Finamore. Nel Palazzo di Città- lì dove si sono tenuti tutti gli incontri di queste settimane – nella mia stanza, davanti alla foto del Presidente della Repubblica e del simbolo della Città di Lecce.

“Ed è quello che vi presentiamo e consegniamo perché siano note a tutti premesse, percorsi, obiettivi, contenuti, impegni. Oggi quindi viene siglato l’accordo che definisce una maggioranza di scopo e a termine, scaduto il quale ciascuno si sentirà libero di intraprendere le proprie scelte politiche di collocazione e schieramento. Ho accolto le richieste – pienamente coerenti con gli obiettivi strategici di questa amministrazione – di concentrare attenzioni, impegni, risorse sui servizi di prossimità in ambito sociale, sulla valorizzazione del patrimonio culturale, sull’investimento nello sport, sul rafforzamento del rapporto con l’università. Abbiamo indicato 10 punti sui quali condividere un impegno”.

L’APERTURA - Questo Patto - oggi sottoscritto da tre consiglieri - resta un riferimento per quanti in consiglio comunale vorranno lavorare con lo stesso spirito collaborativo, trasparente. Che riconosce ruoli e responsabilità, che considera il dialogo lo strumento per costruire un percorso di cambiamento utile alla città”. E anche Alessandro Delli Noci ribadisce che E’ un patto programmatico per la città. È un patto sul programma votato dal 55% dei leccesi che intendiamo realizzare coinvolgendo forze politiche che ne riconoscono la validità. Questa sigla del patto con i consiglieri Calò, Gigante e Finamore – che ringrazio per il grande senso di responsabilità dimostrato nei confronti dei cittadini leccesi - giunge alla luce del sole, come abbiamo dimostrato essere abituati a fare, senza compromessi, inciuci, promesse, al di là di ogni steccato ideologico e di ogni pregiudizio. È un'alleanza di intenti che ha avuto come primo importante obiettivo quello di evitare il commissariamento della città, che forse conveniva solo a qualcuno, e che di certo avrebbe portato, tra le altre cose, alla perdita totale di finanziamenti importanti di cui la città ha bisogno. Adesso, vogliamo continuare a lavorare con serenità, dando risposte concrete ed efficaci alle principali emergenze della città”.

GILIBERTI VOTERA’ NO AL BILANCIO - L’associazione che fa riferimento a Giliberti aveva già evidenziato “La totale chiusura del Sindaco Salvemini ad un dialogo programmatico nell’interesse delle città ci rammarica. Il percorso da noi tracciato, semplice e lineare, ci avrebbe potuto condurre ad un nuovo e condiviso respiro amministrativo, con pari dignità, considerato  l’attuale assetto del consiglio comunale. Così non è: sia chiaro, per scelta ferma del Sindaco che preferisce un percorso precario e accidentato, che tutto potrebbe realizzare fuorché gli interessi della città. Nostro malgrado ribadiamo il convinto no al bilancio unilateralmente proposto dall’amministrazione Salvemini ed auspichiamo che dopo il commissariamento, a questo punto inevitabile data la scelta muscolare del Sindaco, Lecce ritrovi la sua bussola. Movimenti lavorerà per Lecce con responsabilità ed impegno”.

 

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