L'ex mercato coperto è uno spazio rimesso a nuovo dall'amministrazione Risi. E' un immobile restaurato pronto all'uso ma finito nel dimenticatoio. A Mellone si sa interessano solo rotatorie, il più delle volte inutili, ed il cemento. Il gruppo consiliare del PD rappresentato dai consiglieri Daniele Piccione e Lorenzo Siciliano avevavo presnetato un'interrogazione a riguardo. A cui il sindaco non ha nemmeno risposto. Il consigliere Dem torna sull'argomento ricordando che "L’ex mercato coperto tra il 2015 e il 2016, grazie ad una finanziamento di 1 milione e 50mila euro ottenuto dall’amministrazione che governava, è stato tutto completamente restaurato, reso moderno e utilizzabile per sale convegni, concerti, sfilate di moda, per esposizioni di arredamenti e manufatti dell’artigianato e delle industrie locali, spazio amico per bambine e bambini, per giovani e per persone con abilità diverse. Il progetto fu predisposto dagli uffici tecnici del comune, sulla scorta di una serie di studi tecnici e storici prodotti dal professore Benedetto Vetere nell’ambito dell’accordo di programma “Nardò Città Storica”, sottoscritto tra l’Università del Salento e Città di Nardò, e degli esiti dei processi conoscitivi che hanno visto la partecipazione di docenti universitari, di studenti della Aalto University (Finlandia) e di cittadini nell’ambito di un programma di Riqualificazione urbana finanziato per 2 milioni e 400mila euro. Nonostante tutto questo, nonostante i lavori siano terminati da ben 6 anni, questo spazio pubblico e storico della Città resta ancora indisponibile per la comunità. Il motivo non ci è dato saperlo. Ma temiamo che la ragione possa essere quella di non voler inaugurare un’opera utile, quasi dimenticandosene della sua esistenza e lasciando che diventi, nuovamente, bersaglio di incuria e degrado, perché a realizzarla non è stata l’attuale amministrazione. Per questo, come gruppo consiliare del Partito Democratico, abbiamo presentato, già diversi mesi fa, un’interrogazione consiliare che ancora deve essere calendarizzata dai signori di palazzo, per chiedere conto di questo enorme ritardo nella restituzione di un bene pubblico nelle disponibilità di tutti i cittadini.