Carlo Falangone:"È finito il tempo dell’uomo solo al comando, è finito il tempo delle offese, è finito il tempo della paura. Oggi è il tempo della comunità"

Carlo Falangone ha scelto Palazzo Personè per tenere il suo comizio. Nella folla non manca Cristian Casili e Donato Metallo, pentastellati e dem a braccetto. "Chi fa politica ha il dovere di stare con la gente, deve farsi carico delle difficoltà di una comunità. Deve dialogare con i cittadini, con i giovani e con chi soffre. Bisogna dialogare soprattutto con chi ha perso la speranzain un futuro migliore".

 

Il mantra è il seguente non il sindaco di tutti, come lo slogan dell'uomo di Casapound, ma la Città di tutti. "Deve essere questa - incalza il candidato sindaco del centrosinistra - la nostra più grande sfida: rendere Nardò la città di tutti. Una città aperta, che cresce, che diventa terra dove i sogni delle persone possono realizzarsi".

"Siamo partiti proprio da qui. Queste sono le ragioni e i sentimenti che ci accomunano, che ci spingono ad impegnarci in questo grande progetto politico che rappresenta la vera svolta e la vera alternativa per il futuro di Nardò.Abbiamo costruito insieme un’alleanza forte, convinta, determinata di ben 5 liste: Movimento 5 stelle, Futuro comune, Nardò progressista, Collettiva, Partito Democratico. 104 persone oneste e competenti, donne e uomini, che hanno deciso di metterci la faccia e di dare il cuore per la nostra città.Per loro vi chiedo un forte applauso e sostegno.

Sono orgoglioso di avere al nostro fianco una formazione di giovani, di giovani coraggiosi, che ha deciso di misurarsi con questo impegno offrendoci la loro freschezza di idee, il loro sano entusiasmo e la forza di chi guarda con speranza al futuro. Grazie ragazzi.

Stiamo scrivendo una pagina nuova nella storia politica della nostra città.Partecipazione, confronto e dialogo devono essere valori irrinunciabili e non ostacoli per chi governa. Trasparenza e legalità sono principi fondamentali da praticare ogni giorno e non orpelli da sventolare nelle giornate commemorative.

Vogliamo essere tutti insieme protagonisti del cambiamento. Abbiamo una visione chiara di città, l’abbiamo scritta tutti insieme in questi mesi. Lo abbiamo fatto incontrando e ascoltando tantissimi cittadini.

Siamo gli unici ad aver scritto un programma condiviso. Ai nostri tavoli di lavoro hanno partecipato famiglie, professionisti, giovani. Persone fino ad oggi inascoltate e che credono in una Nardò migliore.Molti di loro hanno esternato le proprie difficoltà e le proprie esigenze, altri hanno portato idee e proposte nuove e concrete.

La Nardò che vogliamo è di tutti, una città in un cui non esiste un uomo solo al comando che sopprime qualsiasi dissenso e qualsiasi sussulto di dignità. Una città di tutti dove è la comunità intera a decidere e non le cricche di amici degli amici del sindaco.

In questi cinque anni abbiamo assistito ad una gestione del potere spregiudicata e clientelare, dove chi doveva tutelare le persone più fragili le ha soggiogate per il proprio consenso elettorale. Una gestione vergognosa difesa con l’odio, dividendo la nostra città tra buoni e cattivi.

In questi cinque anni le istituzioni sono state calpestate, denigrando e offendendo tutti coloro che non condividono le scelte di questa amministrazione e non approvano i modi e i contenuti di un sindaco che invece di rappresentare la città ha fatto cabaret, invece di governare la città se n’è appropriato, invece di dare risposte ai problemi dei cittadini ha solo pensato al prossimo selfie.

Chi ci ha governato in questi ultimi 5 anni è colui che ha chiesto senza pudore che venissero chiuse le sedi dell’ANPI. È colui che ha delimitato con un cartello vergognoso uno spazio sulla costa per le persone con disabilità.È colui che in ogni consiglio comunale ha offeso pesantemente i consiglieri comunali di minoranzae tutti i cittadini che non lo hanno votato.

È sempre lo stesso che vuole cancellare la nobile storia dell’accoglienza dei profughi di Santa Maria Al Bagno scampati dai campi di concentramento. E che dire poi della questione delle firme false e del furto dei fascicoli nell’ufficio elettorale del comune di Nardò, o di chi si è reso facilitatore dell’occupazione degli alloggi popolari garantendo l’impunità.

Quale credibilità può avere un amministratore che davanti a questi fatti non sente il dovere di dare una spiegazione ai cittadini.Quale credibilità può avere un amministratore che invece di combattere questi comportamenti ne è complice per qualche voto in più? 

La legalità e l’onestà devono essere requisiti fondamentali per chifa politica e questa amministrazione ne è fortemente carente. Ho solo citato alcuni episodi ma potrei dedicare un intero comizio solo per elencarli. Senza citare le decine di affidamenti e incarichi diretti a parenti ad amici e amici degli amici del sindaco e di alcuni dei suoi candidati. Una situazione vergognosa e che non è più tollerabile.

A tutte queste cose che ci fanno indignare si aggiungono le promesse tradite e gli slogan invecchiati male.Fiumi e fiumi di propaganda di cui oggi non rimane nulla. Mi riferisco anche a Questioni fondamentali come la

  1. Mancata messa in sicurezza della discarica di castellino;
  2. Il collettamento dei reflui fognari di Porto Cesareo e la favola dello scarico zero, dove ancora dopo 5 annisi continua a sversare in mare in reflui fognari con il perdurare del divieto di balneazione;
  3. L’annuncio che ci sarebbe stato un nuovo punto nascite; un dopo di noi e un centro per gli anziani nell’ex gerontocomio.

Aveva annunciato la nascita di un centro universitario di ricerca nell’Ex Ospedale. Quando invece non si è neppure preoccupato di dare corso definitivo al protocollo di intesa già sottoscritto dalla passata amministrazione con la Regione.

Aveva promesso di ridurre le tasse e le spese per i consumi di luce e telefono, tutte promessetradite, prendendosi gioco dei cittadini

C’è chi parla di una città che era in macerie, di una città feudale, ma dove ha vissuto? O ha le allucinazioni o è un bugiardo. C’è chi dice che a Nardò non si è fatto nulla e che non sono mai state realizzate opere pubbliche, chi lo dice o ha la memoria corta o è in malafede. Ricordo solo alcune delle opere realizzate, ma l’elenco sarebbe lunghissimo. Partiamo dalla rinascita e valorizzazione del centro storico che è ritornato ad essere il cuore pulsante della città, grazie al restauro del chiostro dei carmelitani; alla ristrutturazione del teatro comunale; al mercato coperto di via pellitteri; alla vetrina del gusto; alla piazzetta di sant’antonio. Penso allo spostamento del mercato settimanale, alla costruzione di una nuova scuola materna, al finanziamento per il museo del mare antico, all’acquario di Santa Maria al Bagno, al centro diurno per le persone con disabilità e poi ancora il finanziamento per la scuola di via marzano e via bellini e potrei continuare con tante altre opere.

Oggi invece abbiamo chi scatta le foto seduto per strada per aver asfaltato qualche via. Ma le strade sono state asfaltate sempre, è ordinaria amministrazione e soprattutto non vedono alcun progetto di crescita della nostra città.

Siamo passati da una città che cresceva unita ad una città che è ferma, divisa, in balìa di un uomo solo al comando.

In questi anni hanno amministrato con improvvisazione e superficialità senza una seria programmazione. Basti pensare che non sono state mai presentate le linee programmatiche. C’è bisogno pertanto di voltare pagina, d’immaginare la nostra città proiettata al futuro partendo dal PUG (Piano Urbanistico Generale), che per 5 anni è stato lasciato nel cassetto, uno strumento che può dare un forte impulso allo sviluppo urbano, economico, turistico e sociale del nostro territorio. C’è bisogno di ripensare la ztl.

È assurdo lasciare il nostro centro storico in agonia perché chiuso 24h su 24, spopolando le attività commerciali ele associazioni che rappresentano la storia della nostra città, che rendevano ancora più caratteristico il senso di comunità. Serve intervenire con un piano traffico, servono drastici interventi per il welfare e per il supporto alle famiglie, a partire dalla social card, uno strumento che noi avevamo pensato per dare dignità alla fragilità economica e sociale delle famiglie e non come ha fatto questa amministrazione che con i pacchi alimentari ha voluto soggiogare le famiglie e affossare la dignità delle persone.

Soddisfare i bisogni dei cittadini in difficoltà non è un favore, è un diritto sacrosanto.

Anche per questo ci impegneremo per reperire importanti risorse per l’edilizia popolare pubblica, e per prima cosa faremo un bando per aggiornare le graduatorie per l’assegnazione degli alloggi.

Ci impegneremo per una sanità territoriale adeguata ai tempi a quelle che sono le necessità delle persone, soprattutto per quanto riguarda gli anziani, le famiglie e le persone più fragili potenziando i servizidomiciliari e il centro per la famiglia.

Promuoveremo interventi contro il rischio idrogeologico, perché è insopportabile nonostante i soldi spesi vedere le strade di Nardò piene come fiumi, con disagi e danni alle attività commerciali e alle famiglie. 

Realizzeremo un grande piano ambientale, per fare di Nardò la città più verde d’Italia. Una città più bella, dove gli alberi non saranno ostacoli da abbattere ma speranza per le generazioni future.E poi investimenti per la cultura, la formazione e per nuove opere pubbliche utili e sostenibili.

Come vedete c’è tanto da fare e lo faremo insieme. Lo faremo per noi ma soprattutto per i nostri figli, per i nostri giovani. Dietro ad ognuno di loro c’è un genitore, un nonno, un amico che soffre nel vederli andar via perché non possono realizzare i loro progetti di vita qui, nella nostra città.Lo faremo insieme, con il contributo di tutti coloro che amano Nardò, senza muri, senza divisioni, senza odio. Lo faremo perché Nardò è una città importante con una storia straordinaria e merita molto di più.  

È finito il tempo dell’uomo solo al comando, è finito il tempo delle offese, è finito il tempo della paura. Oggi è il tempo della comunità, del rispetto, del coraggio di volere una città più forte e unita.

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