Nardò: Santa Caterina, interdetto l'accesso pubblico al mare in prossimità di uno stabilimento privato, monta la protesta dei bagnanti

Bagnanti e villeggianti sul piede di guerra a Santa Caterina nei pressi della popolare rotonda. Le popolari "scalette" consueto ritrovo di tanti abituè che da anni si ritrovavano lungo l'amata scogliera quest'anno hanno fatto i conti con una "Bella" novità. Nei pressi di un maxi stabilimento balneare sorto proprio quest'anno e denominato "Frescura" è stato interdetto ogni accesso al mare.

 

Per accedere è necessario entrare nel lido, che è collocato sulla scogliera, e attraversare uno strettissimo passaggio tra lo stabilimento ed una scala realizzata dagli stessi, un sentiero reso per altro scomodo ed anche pericoloso dai sassi e dal terreno cedevole. Una volta completata la prova di sopravvivenza occorre intraprendere un sentiero questa volta sbarrato da un grosso tubo, quello collegato ad un generatore elettrico sempre di pertinenza dello stabilimento che attraversa "insolitamente" il sentiero e che deve essere scavalcato dai bagnanti, si pensi agli anziani o ai bambini. Lo stesso generatore collocato a poca distanza dalle abitazioni che punteggiano la costa pare che sia alquanto rumoroso. Un noto chirurgo leccese non ha peli sulla lingua e non le manda a dire: "Sono a Santa Caterina da ieri e ho dovuto prendere atto che la discesa al mare che noi tutti utilizziamo da sempre è stata bloccata da una struttura (uno scivolo) a servizio del nuovo stabilimento realizzato sugli scogli, impedendo di fatto l'accesso alla scogliera da noi tutti utilizzata per il bagno. Che si tratti di un abuso non c'è dubbio, non so se autorizzato, in questo caso ancora peggio. Ormai siamo abituati a tutto".

Chiunque impedisce l’uso pubblico del mare e della spiaggia commette il reato di cui all’art. 1161 del Codice della navigazione e rischia una condanna all’arresto fino a sei mesi o all’ammenda fino a 516 euro. Lo ha ribadito anche la Cassazione (sez. 3, n. 13925 del 7 maggio 2020) avallando il sequestro di un cancello che “precludeva in modo assoluto” ai cittadini l’accesso al mare e alla spiaggia della riserva naturale “Stornara” e alla “Torre Mattoni” nel comune di Ginosa (Taranto).

Un altro bagnante si dice sgomento dinanzi a quelle che non possono non essere delle "evidenti difformità". "Guardi, scriva che è assurdo! Mi chiedo perchè non intervenga la Capitaneria di Porto ristabilendo immediatamente lo status quo".  (Anche gli uomini della Capitaneria di Porto di Gallipoli pare che abbiano eseguito alcuni controlli sollecitati dalla vibranti proteste n.d.r.). "E' assurdo che nel 2021 vengano autorizzati stabilimenti così invasivi e che addirittura un Ente Pubblico come il comune di Nardò permetta che possa essere sbarratto l'accesso pubblico alla scogliera, denota protervia, ed un evidente sprezzo rispetto ad un bene pubblico che vorrei rammentarlo, appartiene a tutti". Sul posto stamane si sono presentati alcuni agenti della Polizia Locale, sollecitati evidentemente dalle proteste, ed un tecnico del comune. C'è da dire che la protesta aveva già intercettato migliaia di firme degli internauti. Insomma monta la protesta di tutti i villeggianti per questo che è considerato non solo uno scempio ma anche un vero e proprio abuso. Sulla vicenda c'è da dire che sono stati redatti e già inviati diversi esposti.

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