Lecce, Poli Bortone: "Cinquantuno le etnie presenti in città, zero gli euro investiti dall'amministrazione progressista per valorizzare le diverse culture presenti"

La vicenda del consigliere aggiunto, previsto per la prima volta in Italia, dall’amministrazione da me presieduta agli inizi degli anni 2000, fu emblematica della considerazione che l’amministrazione Salvemini ha, di una figura importante ed essenziale, poi riproposta da alcune altre amministrazioni, a partire da quella di Roma.

Una figura non ritenuta invece essenziale, tant’è che l’indizione delle elezioni del consigliere aggiunto è avvenuta con notevole ritardo: non fu fatta nella prima consiliatura Salvemini nel 2017/2018. E’ stata fatta solo il 27 gennaio 2020 per vedere l’insediamento del consigliere eletto Kulhari solo dopo le proteste di quest’ultimo sulla stampa. Questa figura fu da me fortemente voluta e creata per dare concretezza al processo di integrazione (non di assimilazione) culturale del quale in tanti parlano, ma pochi attuano. Un processo che andava ad aggiungersi allo sportelli emigrati a cui volemmo dar vita come una delle vocazioni del bel piano Urban e alla biblioteca interculturale che insediammo a Palazzo Turrisi.  Ai diversi esponenti nel tempo della comunità di emigrati regolari fu riconosciuto il gettone di presenza sia in consiglio che nelle commissioni. A mio avviso si trattava di una spesa di investimento dalla grande valenza sociale che consentiva alle diverse etnie presenti in città, ben 51, di avere nel consigliere aggiunto, una sorta di mediatore culturale e politico che potesse rappresentare le esigenze delle complessa comunità di immigrati sentendosi pienamente integrato nella politica amministrativa della città con la presenza garantita in consiglio comunale.  Un investimento utile dunque in termini sociali, culturali, economici. Tutto ciò non è stato compreso dall’amministrazione progressista e partecipativa di sinistra che non ha investito un solo euro in eventi o situazioni più in generale che potessero valorizzare le diverse culture  presenti in città e facessero percepire ai nostri amici emigrati il senso della partecipazione alla vita cittadina attiva, consapevole, rispettosa delle regole. I convegni e le enunciazioni in campagna elettorale prevalgono nella sinistra leccese sulle azioni positive.

Adriana Poli Bortone-consigliere comune di Lecce Msi Fiamma Tricolore 

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