I dolori del giovane Werther: "Le candidature che si sono prospettate, alcune non si capisce se siano ancora in piedi, sono prive di concretezza e sembrano di pura facciata, non vedono le criticità e non prospettano soluzioni"

Il rinvio ad ottobre delle elezioni amministrative non ha portato alcun consiglio agli oppositori di Mellone a Nardò. Continuano a muoversi, pur rimanendo fermi, disordinatamente e senza che nessuno di essi sia in grado di azioni decisive. Continuano nella latitanza che ha contraddistinto la consigliatura che sta finendo.

Si rafforza la convinzione che considerino la partita persa in partenza e puntino solo a mostrare la bandiera in attesa di giocare le proprie carte nel 2026 quando l’asfaltatore non sarà candidabile. Un calcolo meschino privo di un qualunque spessore politico e amministrativo. Le candidature che si sono prospettate, alcune non si capisce se siano ancora in piedi, sono prive di concretezza sembrano di pura facciata (per mostrare bandiera appunto). Non hanno cominciato alcuna disamina della situazione amministrativa della città e non hanno prodotto un sia pur minimo bilancio delle criticità, enormi, della gestione quinquennale dell’asfaltatore. Non riuscendo a vedere ed analizzare le criticità non prospettano soluzioni.

Non sanno cosa dire sulle grandi difficoltà del settore produttivo e della conseguente ricaduta occupazionale. E’ un settore che Mellone ha trascurato ignorandolo del tutto. E’ un comparto che richiede grandissima attenzione e cura sia dal punto di vista artigianale-industriale che dal punta di vista agricolo. Specie ora che la situazione sanitaria generale ha messo in difficoltà il settore turistico ricettivo e di conseguenza quello della ristorazione.

Promuovere la trasformazione in loco delle produzioni agricole con un’azione costante e coordinata potrebbe essere un’idea ad esempio. Per fare questo si potrebbe incentivare la costituzione di cooperative e facilitare l’accesso ad incentivi e a forme di credito agevolate; però queste azioni, sconosciute all’asfaltatore dedito solo ai lavori pubblici, sono ignorate anche dai vari oppositori.

Come pure non esiste alcun impegno, proposta o progetto per richiedere l’istituzione di un dipartimento sanitario urgenza-emergenza e di pronto soccorso a supporto di un’area che dovrebbero servire a soddisfare le necessità di un territorio di circa cinquantamila abitanti (che arrivano a triplicarsi nel periodo estivo). Si inseguono, invece, fumisterie come poliambulatori di alto livello o centri specialistici di nessun impatto sulla sicurezza sanitaria di base.

Del resto l’inattività assoluta sembra essere stata la cifra distintiva dell’opposizione nell’intero quinquennio dal 2016. Una presenza poco più che simbolica. Una latitanza costante sui grandi temi dello sviluppo cittadino. Impegno superficiale e assolutamente ineffivace. Comportamento che dovrebbe consigliare l’astensione di ricandidature di tante figure evanescenti dai ruoli semiclandestini se esistesse ancora il ruolo selezionatore dei partiti tradizionali.

In tempi di liste fai da te e di politica amministrativa liquida invece rivedremo le stesse figure riproporsi, magari puntando a ruoli di vertice, per continuare nell’inazione che le ha contraddistinte finora.

Rappresentano il sostegno più importante alla riproposizione dell’asfaltatore Mellone il cui consenso non va oltre un terzo della cittadinanza. Ad onta di sondaggi senza nessuna base di scientificità che vengono fatti circolare semiclandestinamente. E che sono una ulteriore forma di surrettizia propaganda.      

Werther Messapo

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