Nardò: domani la conferenza dei servizi convocata dalla Regione Puglia per la messa in sicurezza della discarica di Castellino, ecco i nodi cruciali che impediscono la post-gestione

Si terrà domani, giovedì 25 marzo,  la conferenza di servizi convocata dalla Regione Puglia con all’ordine del giorno la chiusura definitiva e la post gestione della discarica di Castellino. La conferenza, che si terrà alle ore 10:30 in modalità telematica, servirà ad acquisire i pareri di tutti gli enti e le amministrazioni coinvolte nel provvedimento finale di Autorizzazione Integrata Ambientale che riguarda la ex discarica alla periferia della città.

Un sito - fa sapere l'amministrazione Mellone - che, nei suoi lotti originari, ha accolto conferimenti di rifiuti dal 1992 al 2001 e che con i tre lotti autorizzati successivamente dal Commissario Delegato per l’emergenza Ambientale in Puglia, di fatto ha continuato ad accogliere conferimenti sino al 2006. In dettaglio, alla conferenza di servizi sono stati invitati, oltre al Comune di Nardò, il gestore Mediterranea Castelnuovo 2, la Provincia di Lecce, il dipartimento provinciale di Arpa, l’Asl Lecce, l’Ager Puglia. Naturalmente interverranno i responsabili dei dipartimenti della Regione Puglia interessati.

Il progetto di chiusura e post gestione, che approda in bozza in sede di conferenza di servizi, prevede una serie di interventi sulla morfologia della discarica, il deflusso delle acque meteoriche, la messa a dimora di essenze arboree e arbustive, la realizzazione di un adeguato impianto di irrigazione e di tre nuovi pozzi di monitoraggio e un pacchetto di prescrizioni a carico del gestore relative a manutenzione e gestione di emissioni atmosferiche e di acque. E la specifica previsione di un piano di monitoraggio e controllo, i cui risultati dovranno essere periodicamente inviati ad Arpa Puglia, Provincia di Lecce, Asl Lecce e Comune di Nardò.

 

L'assessore con delega all'ambiente di allora Mimmo Santorsola (che restituì nel 2017 le deleghe ricevute ad Emiliano, Qualità dell'ambiente - Ciclo Rifiuti e Bonifica, Rischio Industriale, Ecologia) riferì che detti fondi non potevano essere affidati a privati e che non se ne sarabbe parlato proprio. Se il piano "dei sogni" non individua i fondi e gli attori, cioè chi deve agire, rimarrà tutto campato in aria. Ci si chiede inoltre se il piano di monitoraggio debba essere messo in opera da un'azienda privata o, più prudentemente, da organismi dipendenti dagli Enti e dallo Stato. Dal 2006 ad oggi sono trascorsi ben 15 anni, ci si chiede cosa abbia fatto negli ultimi cinque anni Mellone, fatta salva la caratterizzazione. Ci si chiede in che modo si sia occupato fattivamente del monitoraggio e della risoluzione delle problematiche ambientali legate a Castellino. 

0
0
0
s2sdefault

ADV

salento magazine

I più letti