Nardò: i dolori del giovane Werther, "Vi racconto la crisi di identità del centrodestra di fronte allo psudo-peronismo di Mellone"

Il centrodestra sembra avviarsi, per le amministrative 2021 di Nardò, sulla stessa strada che ha portato alla sonora sconfitta di Fitto alle regionali dello scorso settembre. Di fronte allo pseudo-peronismo di Mellone il centro destra non sa chi è, precipitato, come è, in una profonda crisi d’identità.

Neanche i successi nei sondaggi nazionali attuali potranno alleviare l’evanescenza delle proposte cittadine. I voti che potrebbero conseguire sarebbero solo un riflesso dei consensi a livello nazionale senza alcun contributo dei rappresentanti locali.

Non è una novità per Forza Italia che ha sempre goduto di luce riflessa per l’azione sul proscenio nazionale di Berlusconi; i tanti che si sono avvicendati nella filiale neritina del partito di Arcore non hanno mai avuto un radicamento locale consistente neanche quando raccoglievano una messe consistenti di voti. Conoscevano solo una parte molto ridotta dei loro elettori che concedevano il loro consenso elettorale solo in virtù della fascinazione che esercitava su di loro Berlusconi.

Tramontata la sirena Berlusconi, ridotta orma all’ombra di se stessa, l’attivismo della Mita consigliera uscente non potrà portare a risultati lusinghieri. Sia perché viene da lunghi 4 anni di acritico consenso all’imperio di Mellone sia perché il distacco dall’Asfaltatore viene percepito come meschina ripicca per non aver ottenuto qualche ruolo cui aspirava.

La Lega qui non è mai esistita e se qualche voto ha avuto in zona è per la necessità del consigliere Dell’Angelo Custode di trovarsi un riferimento nazionale per il nutrito bottino di voti che consegue. Voti misteriosamente ottenuti sulla base qualunquistica di piccole azioni di segretariato amministrativo motivo per cui bisogna che il dell’Angelo Custode sia sempre inserito nella maggioranza amministrativa del tempo.

Non meraviglia quindi che il soggetto in questione non conosce neanche i programmi (in verità confusi anche nella testa del Salvini) e gli obiettivi della Lega. Così come non li conosce neanche il referente provinciale Marti a cui serviva solo un trampolino per arrivare in parlamento. Fratelli d’Italia è isterilita su Fracella che vede appannata, di molto, la grande capacità di proselitismo dalla sua incostanza e superficialità nel coltivare l’elettorato quando avrebbe potuto aspirare a ruoli di grandissimo piano.

Come pure gioca a suo sfavore l’incapacità di coltivare una classe dirigente di partito che lo affiancasse nell’azione politica necessariamente discontinua per i suoi impegni lavorativi esteri. Peraltro l’organizzazione giovanile, Gioventù Nazionale, si è ritrovata acefala dal passaggio armi (scarse) e bagagli (pochi) del responsabile cittadino alla corte di Mellone.

Record ineguagliabile nell’apprendimento precoce della disdicevole arte del salto della quaglia che, di solito, interviene in età più matura dei politicanti sia neritini che nazionali ma che ha trovato nel giovanotto in questione un interprete scintillante. Se questi sono gli epigoni locali dei partiti nazionali del centrodestra, poi esiste un’area confusa di movimenti fai-da-te pronti ad allearsi con chiunque pur di ottenere un minimo di visibilità che consenta di barattare interessi personali. Scambiando qualche voto in consiglio comunale, qualora eletti, magari con qualche nicchia del settore sanitario.

Oppure soggetti sulla soglia della senescenza che sognano di rinverdire fasti affaristici di tempi lontani che li hanno marchiati a fuoco ma che loro pensano dimenticati dall’opinione pubblica dopo alcuni lustri. Scenario disastrato dalla tabula rasa che ha fatto l’asfaltatore annettendo tutto quanto possibile col miraggio di vantaggi e con l’illusione di poter indirizzare lo sviluppo della città.

Veramente un miraggio per chi vi è attratto stante che l’Asfaltatore non condivide con nessuno le decisioni tranne con entità che magari non figurano nei ruoli pubblici dell’amministrazione. Ruoli occupati, nella quasi totalità da semplici passacarte esecutori di ordini privi di ogni elaborazione originale di idee e progetti.

Werther MESSAPO

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