Justin Mattera il sogno adolescenziale del sindaco taglia il nastro alle ciclabili "Che contrastano con le norme e non rispondono alle esigenze dei cittadini"

Sarà la 49enne nativa di New York ma naturalizzata italiana Justine Mattera ad inaugurare la ciclabile. Gli esordi sul piccolo schermo al fianco di Paolo Limiti, suo pigmalione nonchè compagno di vita e di cui lei sarà sempre musa ispiratrice (lui la paragonò a Marilyn Monroe). La showgirl pare che sia passata da Nardò per caso.Se si tratta di ingaggio non è dato conoscere l'eventuale cachet o gettone di presenza.
 
Una spruzzatina di paillettes e lustrini con la presenza dell'interprete di "Bidibodi" durante il taglio del nastro dei percorsi ciclabili la cui  realizzazione, in verità, ha sollevato un vespaio di polemiche. Sul piede di guerra cittadini ma anche tanti commercianti penalizzati dai lavori e dalle diverse problematiche collegate ad esempio alla centralissima via Bonfante, di cui è stato cambiato drasticamente il senso di marcia. Il traffico nella zona ha perso un'arteria importante rispetto al decongestionamento ed è diventato insostenibile. Come se non bastasse sono le prime ciclabili dotate di "pericolosi" cordoli. Gli stessi percorsi hanno dato inoltre una ulteriore sforbiciata ai parcheggi già rari. 
 

Rino Dell'Anna del coordinamento di Italia Viva è lapidario: "Si inaugura un grande progetto di mobilità sostenibile che contrasta con le norme e non risponde alle esigenze dei cittadini". La rete dei percorsi ciclabili da 14 km e 400 metri in ambito urbano ed extraurbano finanziata interamente con le risorse comunitarie dell’Azione 4.4 del P.O.R. Puglia FESR - FSE 2014/2020 di cui Nardò si è dotatanon risponde a quanto stabiliscono le linee guida del Ministero dei Lavori Pubblici.

Infatti le procedure adottate dal Comune di Nardò per la realizzazione dell’opera sono in contrasto con le norme contenute nel decreto N. 557 del 30/11/1999 delMinistero dei Lavori Pubblici che regolamenta le caratteristiche tecniche delle piste ciclabili, le linee guida per la progettazione degli itinerari ciclabili ed individua gli elementi di qualita'delle diverse parti degli itinerari medesimi finalizzandole al raggiungimento degli obiettivi fondamentali di sicurezza e di sostenibilita' ambientale della mobilita'.

Le finalita' ed i criteri da considerare a livello generale di pianificazione e dettagliato di progettazione, nella definizione di un itinerario ciclabile infatti sono: a) favorire e promuovere un elevato grado di mobilita' ciclistica e pedonale, alternativa all'uso dei veicoli a motore nelle aree urbane e nei collegamenti con il territorio che si ritiene possa raggiungersi con preminente riferimento alla mobilita'lavorativa, scolastica e turistica; b) puntare all'attrattivita', alla continuita' ed alla riconoscibilita' dell'itinerario ciclabile, privilegiando i percorsi piu' brevi, diretti e sicuri secondo i risultati di indagini sull'origine e la destinazione dell'utenza ciclistica; c) valutare la redditivita' dell'investimento con riferimento all'utenza reale e potenziale ed in relazione all'obiettivo di ridurre il rischio d'incidentalita' ed i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico; d) verificare l'oggettiva fattibilita' ed il reale utilizzo degli itinerari ciclabili da parte dell'utenza, secondo le diverse fasce d'eta' e le diverse esigenze, per le quali e' necessario siano verificate ed ottenute favorevoli condizioni anche plano-altimetriche dei percorsi.

Al fine di predisporre interventi coerenti con le finalita' ed i criteri anzidetti il Comune di Nardò per realizzare i percorsi ciclabili avrebbe dovuto dotarsi dei seguenti strumenti di pianificazione e di progettazione: a) un piano della rete degli itinerari ciclabili, nel quale siano previsti gli interventi da realizzare, comprensivo dei dati sui flussi ciclistici, delle lunghezze dei tracciati, della stima economica di spesa e di una motivata scala di priorita' e di tempi di realizzazione. Il livello di indagini preliminari e di dettaglio. degli elaborati di piano deve essere adeguato alla estensione dimensionale della rete ciclabile ed alla complessita' del modello di organizzazione della circolazione delle altre componenti di traffico.

Se il comune poi è tenuto alla predisposizione del Piano urbano del traffico (PUT), e Nardò lo è,il piano della rete ciclabile deve inserito in maniera organica, quale piano di settore, all'interno del PUT, secondo le indicazioni delle direttive ministeriali del 24 giugno 1995. Quel comune che non è tenuto alla predisposizione del PUT deve comunque procedere ad una verifica di compatibilita', soprattutto ai fini della sicurezza,con le altre modalita' di trasporto esistenti ed utilizzate. b) i progetti degli itinerari ciclabili, previsti dal piano della rete degli itinerari ciclabili devono prevedere anche, ove necessario, la riqualificazione dello spazio stradale circostante; in particolare, i progetti devono considerare e prevedere adeguate soluzioni per favorire la sicurezza della mobilita' ciclistica nei punti di maggior conflitto con i pedoni ed i veicoli a motore.

Avremmo voluto che le considerevoli risorse europee (Azione 4.4 del P.O.R. Puglia FESR - FSE 2014/2020) che l’Amministrazione Comunale di Nardò ha speso per realizzare le tanto discusse piste ciclabili rispondessero più alle esigenze della città e dei cittadini e meno agli interessi politici del governo comunale.

"Signori, - scrive sulla sua pagina social Lucio Tarricone evidenziando una promessa solenne mestamente disattesa - la MERDA è servita. Il sindaco Mellone estende il divieto di balneazione a Torre Inserraglio a un km di costa. Aveva promesso che sarebbe stato realizzato un impianto di depurazione che probabilmente non sarà mai costruito".Aveva promesso lo "scarico zero" e poi, per fare una cortesia al suo amico barese, ha accettato lo scarico dei reflui di Porto Cesareo. Nel mentre ingaggia una showgirl, non sappiamo a che costo, per attrarre poveri allocchi alla "inaugurazione"della pista ciclabile. Il tutto accade all'indomani delle dimissioni di un assessore. Un assessore che il sindaco ,e i suoi fedeli, non hanno avuto nemmeno la buona educazione di ringraziare e salutare sulle loro pagine social a testimonianza di quanto non la tenessero in considerazione.
 
Siamo appena usciti da un periodo pesante a causa del covid 19, il comparto turistico e agricolo sono allo stremo e Mellone pensa a giocare con le bici. Sconcertano i vili silenzi dei tanti giovani che avrebbero potuto dare un serio e reale contributo allo sviluppo della città e che invece cercano di coltivare il loro orticello privato. Non ci interessa il toto assessore, sia esso un volto nuovo o un volto "vecchio" sarà sempre funzionale ai voleri del "capo". L'assessore all'ambiente tace. E tace anche il M5S. Ma la responsabilità è di chi ancora continua a dar credito a un grande bugiardo.
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