La ciclabile? Scelte raffazzonate e discutibili del sindaco dei selfie, delle autocelebrazioni, del taglio di nastri di opere non sue

La gestione delle opere pubbliche da parte dell’attuale amministrazione comunale appare caratterizzata da pressappochismo, lentezze esasperanti, intollerabile disinteresse nei confronti dei legittimi interessi della grandissima parte delle attività economiche e dei cittadini neritini e ostinata noncuranza rispetto alle opinioni espresse più volte pubblicamente dagli stessi.

La neonata associazione politica e culturale "Nardò Progressista" coordinata da Alessandra Boccardo, e sostenuta da Roberto My, Consigliere comunale evidenzia "La scelta, rispondente ad esigenze propagandistiche, di aprire e mantenere semi abbandonati cantieri e cantierucoli in varie zone della città sta determinando, ormai da molti mesi, situazioni di costante intralcio al traffico, con forte inquinamento per gas di scarico in aree anche di pregio della città, divenuto sempre più insopportabile a causa della fiacca con cui procedono – quando procedono – i lavori di opere, delle quali i cittadini di Nardò non hanno mai avvertito la necessità né tantomeno l’urgenza".

"Pur essendo favorevoli - sostengono My e Boccardo - al diffondersi di utilizzi ecocompatibili della viabilità, siamo fermamente convinti che una pista ciclabile come quella che l’amministrazione Mellone sta imponendo a Nardò sia assolutamente improvvisata, capotica e quindi sbagliata; controproducente perché causa di molto più inquinamento di quanto se ne vorrebbe evitare. Le città italiane del centro nord che da molto tempo hanno realizzato le piste ciclabili, hanno generalmente localizzato le stesse nelle vie delle estreme periferie, peraltro consentendo ovviamente il transito delle biciclette in ogni parte degli abitati".

"A Nardò, le scelte raffazzonate e discutibili riguardanti la mobilità, operate dagli improbabili strateghi di questa sciagurata amministrazione comunale, hanno suscitato via via una nuova marea generalizzata di critiche fondate e di proteste, delle quali questi amministratori sembrano disinteressarsi. Il faro che guida le scelte degli stessi pare essere rappresentato dalla voglia spasmodica di intercettare finanziamenti pur che sia, da gettare sulla bilancia della propaganda pro Mellone, il quale si conferma ormai il sindaco dei selfie, delle autocelebrazioni, del taglio di nastri di opere non sue, sempre più lontano dal sentire comune dei cittadini di Nardò".

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