Marcello Risi:"Emiliano? Uno dei politici più spregiudicati e sleali in circolazione. Al prossimo giro a Nardò toccherà ad altri guidare la coalizione. Ma io resto in politica"

Intervista a tutto campo all’avvocato Marcello Risi, sindaco di Nardò dal 2011 al 2016, vicesindaco dal 2002 al 2007, centrosinistra, partito democratico (ma senza tessera), presidente dell’associazione politico-culturale “Nardò Liberal”. 

 

- Il sindaco in carica Pippi Mellone, dopo tre anni di mandato, si vanta pubblicamente di aver conseguito risultati eccezionali. Lei cosa ne pensa?

“Penso che sia in assoluto il peggior sindaco che la città di Nardò abbia mai avuto e uno dei peggiori d’Italia. E’ bravo solo a farsi selfie, mentre la città fa continuamente passi indietro. E’ completamente assente sulle grandi questioni ambientali: discarica di Castellino, inquinamento del Torrente Asso, scarichi direttamente sotto gli scogli di Torre Inserraglio della fogna di Nardò e Porto Cesareo. La città è imbracata in ogni angolo da cantieri costosi e inutili. Le tasse comunali aumentano ogni tre mesi. La Tari subirà presto un altro incremento. Francamente non si capisce di cosa si occupi dalla mattina alla sera, visto che, fra l’altro, non lavora. E’ insopportabile poi il suo modo di ostentare il suo disprezzo per la democrazia: si rifiuta di partecipare alle manifestazioni del 25 Aprile perché detesta la libertà e la democrazia. Mi vergogno, da neritino, di essere rappresentato da uno come lui.”

- Alle elezioni del 2016 lei fu sconfitto da Pippi Mellone al ballottaggio per pochissimi voti. Pensa di aver commesso degli errori?

“Quando si perde, a parte i meriti degli altri, qualcosa si è sbagliato di sicuro. Ci ho riflettuto a lungo. Alcune decisioni oggi non le rifarei. Ma l’errore più grande è stato fidarmi del presidente della regione Michele Emiliano e del suo fido braccio destro Stefanazzi. Pur appartenendo al Partito Democratico, il mio stesso partito, hanno lavorato per Mellone. Purtroppo l’ho scoperto a campagna elettorale terminata, quando era tardi per prendere contromisure. Michele Emiliano è uno dei politici più spregiudicati e più sleali in circolazione. Fa molto più male al centrosinistra che al centrodestra. Molti dirigenti del Pd si ostinano a far finta di non vedere. Il Pd è ancora troppo schiacciato su Michele Emiliano. Lo stesso discorso vale purtroppo per Articolo 1. Parlano perfino di ricandidarlo. Vogliono proprio farsi male.

Un altro grave errore è stato aver chiamato in giunta alcune persone che non lo meritavano, perché assai deludenti sul piano dei risultati e soprattutto molto opportuniste.”

- A chi si riferisce in particolare?

Vincenzo Renna e Cosimo Natalizio, senz’altro. Come amministratori danno un contributo assai modesto, sono molto fumo e poco arrosto. In più creano divisioni e contrasti che alla lunga avvelenano la squadra. E poi, appena gli fa comodo, ti pugnalano senza pudore. Per farli entrare in giunta spaccai l’amministrazione e provocai ferite mai risanate. Eppure oggi sono sul carro di Mellone. Sono vicini a Emiliano e a Stefanazzi, naturalmente. Prego il Signore perché rimangano con Mellone anche negli anni futuri. Natalizio è assai abile a passare da una parte all’altra pur di stare con chi governa. Se cambia il vento, come niente rischi di trovartelo dietro l’uscio.”

- Al termine del ballottaggio del 2016 alcuni esponenti vicini al centrosinistra hanno apertamente dichiarato di aver sostenuto l’attuale sindaco. E’ stato per contestare lei?

“Bisogna chiederlo a loro. Ci sono in giro tanti voltagabbana. Alcuni non mi hanno perdonato il fatto di non aver assecondato alcune loro personali richieste o ambizioni. Ma a chiamarli di centrosinistra si fa loro un complimento che non meritano. Chi è davvero di centrosinistra non si vende per due lire al primo fascistello di passaggio.”

- Cosa pensa della sinistra e in particolare del Pd, sia alivello nazionale, sia a livello regionale e comunale?

“Innanzitutto va detto che il Partito democratico è l’unica speranza che ha l’Italia per provare a risalire la china e a cambiare registro. Lega e Cinquestelle stanno trasformando il nostro paese in un pianeta isolato di odio e di miseria.

Ritengo, però, che l’attuale classe dirigente del partito democratico non sia del tutto all’altezza del compito. Servirebbero leader più coraggiosi e più autorevoli.

Sul piano comunale il Partito democratico, pur ricco di risorse locali che apprezzo molto, patisce la folle politica filo-melloniana di Michele Emiliano, uno dei più grandi mali del Pd. Bisogna liberare la Puglia da Michele Emiliano. Con Emiliano alla guida della Regione il Pd pugliese e tutto il centrosinistra sono destinati a sparire.”

- Lei ha criticato spesso le scelte dell’amministrazione Mellone su traffico, lavori pubblici e centrostorico.

“Mellone e i suoi assessori ormai hanno smarrito la bussola. Danno l’impressione di vivere alla giornata in attesa che finisca il mandato elettorale. In città il traffico è impazzito. Non si vede né capo, né coda. La città è stata separata in due parti: al di quà del quadrilatero delle cosiddette “Quattro porte” non può entrare quasi nessuno e si va, nel caos totale, verso la desertificazione. Al di là, ci si muove senza regole, senza parcheggi, senza polizia municipale.

Oggi per un automobilista oppure per un ciclista percorrere Nardò è diventato un incubo. Mellone dice che intende stimolare la circolazione a piedi. Ma parla proprio lui? Per chi non lo conoscesse è quell’automobilista che scorrazza a tutte le ore del giorno, senza cintura di sicurezza, con il cellulare in una mano e, spesso, una sigaretta accesa nell’altra. Come “testimonial” per l’educazione stradale non è il massimo. In un paese normale lo rimanderebbero a fare gli esami di scuola guida.”

- Molti cavalli di battaglia di Mellone sono caduti del dimenticatoio: i reflui fognari di Porto Cesareo, la riduzione delle tasse comunali, la vendita dell’ex gerontocomio, la discarica di Castellino. Sono problemi senza soluzione?

“Le soluzioni sono nei provvedimenti adottati dalla mia amministrazione che Mellone ha prima contestato e poi revocato. Un po’ per inadeguatezza, un po’ per non riconoscere il buon lavoro svolto da chi lo ha preceduto. Ora non sa più cosa fare e il suo mandato sta per scadere. Ci penserà il prossimo sindaco, ripartendo dal lavoro svolto della mia amministrazione.

Come si può accettare che gli scarichi fognari di due grandi comuni finiscano direttamente sugli scogli di Torre Inserraglio?

Come si può accettare che la discarica di Castellino continui a inquinare senza muovere un dito?

Come si può accettare che in tre anni non sia stato neppure posato un mattoncino del famoso nuovo palazzetto?

Come si può accettare che Mellone e Natalizio si permettano di parlare di un nuovo grande impianto di conferimento di rifiuti a S. Isidoro? Questi odiano Nardò. E sono molto pericolosi. Anche per la salute dei cittadini.”

- Crede ancora nei principi e nei valori della sinistra?

“La sinistra è la mia casa politica. Ci sono entrato negli anni del ginnasio. Qualcuno, per prendermi in giro, dice alle scuole elementari. Giorno dopo giorno sono sempre più convinto che i valori della sinistra (la libertà, la solidarietà, la giustizia) sono fondamentali per governare le complessità ele ingiustizie della nostra società. Il mondo genera continuamente disuguaglianze e sofferenze. Ma tutti devono avere le loro opportunità per realizzare le proprie aspirazioni. Non è forse giusto che tre bambini nati nello stesso momento in tre posti diversi del mondo, per esempio un quartiere ricco di New York, la periferia di Shanghai, un villaggio poverissimo del Ruanda abbiano le stesse opportunità? Essere di sinistra vuol dire immaginare un mondo più giusto. Quando chiudi gli occhi davanti alle sofferenze degli altri, poi ti si chiude il cuore.”

- A quali condizioni si ricandiderebbe a sindaco della città?

“Ho già fatto quattro campagne elettorali per il comune, due volte indicato, di fatto, come vicesindaco, nel 1998 e nel 2002, due volte candidato a sindaco, nel 2011 e nel 2016. Ho vinto e ho perso.

Al prossimo giro toccherà ad altri guidare la coalizione. Io resto in politica. Ho avuto l’onore di essere sindaco della mia bellissima città e ho il dovere di restare al servizio di Nardò accanto alla persona che la guiderà nei prossimi anni. Ma in punta di piedi. Non m’importano le cariche, né le indennità. Lo farò perché rientra nei doveri di chi èstato sindaco continuare a servire la propria comunità anche al termine del proprio mandato.”

- E’ possibile una sua nuova candidatura al parlamento?

“Al parlamento non ci si candida da soli. Si viene candidati dal proprio partito o dalla coalizione. Quando sarà il momento si vedrà. La candidatura alle politiche del 2018 mi è stata molto utile per conoscere luoghi, territori, comunità. Se ci saranno altre occasioni ci penserò. Sempre con grande serenità perché ho scelto di non vivere di politica.”

- E’ possibile individuare il nuovo candidato sindaco senza prima elaborare e condividere un progetto politico?

“Assolutamente no. Prime vengono il progetto di città, l’idea di società, il grumo di valori di riferimento. Poi i nomi e i cognomi.”

- Perché si è dimesso da consigliere comunale pur avendo la possibilità di rimanere in consiglio e porsi a capo dell’opposizione?

“Dopo i cinque anni intensissimi di sindaco, nei quali ho dato tutto me stesso, ho sentito la necessità di dedicare più tempo ai miei affetti e al mio lavoro. La politica logora molto. Ogni tanto serva staccare. Aiuta a ritrovare gli altri e un po’ anche se stessi.”

- Alcune idee vincenti perché l’attuale minoranza vinca le elezioni ammnistrative del 2021.

“L’ambiente e la salute dei cittadini prima di tutto: messa in sicurezza di Castellino, bonifica del Torrente Asso, niente più liquami fognari sotto costa, né sostanze inquinanti in mare. Monitoraggio costante dell’aria soprattutto nei pressi delle scuole, riduzione graduale del traffico automobilistico. Restyling e servizi primari in tutte le zone periferiche urbanizzate (in dieci anni si può fare). Cure e servizi per gli anziani, sempre di più, sempre più soli. Una grande Fiera del Turismo per dare una svolta definitiva al grande lavoro di promozione degli ultimi venti anni. Mi fermo qui se no diventa un programma elettorale.”

- In cinque anni di mandato lei ha certamente realizzato diverse iniziative. Per quali vorrebbe essere ricordato dalla cittadinanza?

“Sono stato vicesindaco, con Antonio Vaglio sindaco, dal 2002 al 2007. Sindaco dal 2011 al 2016. In questi dieci anni Nardò è cambiata completamente.

La mia amministrazione ha realizzato la nuova area mercatale, il restauro del Torrione del Castello degli Acquaviva, il rifacimento completo del Chiostro dei Carmelitani, l’Acquario Marino di Santa Maria al Bagno, il Museo del Mare, il restyling della Piazza Sant’Antonio e dell’annesso chiostro, il Piano delle Coste, il rifacimento del manto stradale in ottanta vie dell’area urbana e delle periferie e altre centinaia di interventi. Straordinari concerti in Piazza Salandra (Nicola Piovani, Niccolò Fabi, Ron) o in Cattedrale (indimenticabile Noa).

Negli anni accanto al sindaco Antonio Vaglio la pista ciclabile dei Pagani, la Piazza di Santa Caterina, la Piazza di Santa Maria al Bagno, il Museo della Memoria, la riapertura del teatro Comunale (con Franco Battiato e Carla Fracci), la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la chiusura della discarica di Castellino.

In questi anni abbiamo trasformato Nardò in meta turistica di serie A con copertine sulle principale riviste internazionali.

Ho fatto la mia parte, ma ho avuto la fortuna di lavorare accanto ad amministratori di ottima qualità. Li ricordo con affetto e stima uno per uno. Non posso menzionarli tutti, ma sento di dover ricordare, in particolare, l’ingegnere Lillino Papadia, scomparso pochi anni fa.E’ stato un assessore straordinario, di qualità professionali e umane non comuni.

Fra le diverse iniziative, sono particolarmente ad una: la fornitura gratuita di ottimi dizionari di inglese a centinaia di ragazzi delle scuole medie, per incoraggiarli negli studi. Rivedo ancora gli occhi di gioia dei ragazzi, soprattutto di quelli che provenendo da famiglie molto umili non potevano permettersi di acquistare un dizionario nuovo che costava quasi cento euro.

Li consegnammo in una serata d’autunno nella biblioteca comunale. Ero assessore alla cultura. Accanto a me c’era la dirigente del settore, una donna meravigliosa, scomparsa molto prematuramente, la dottoressa Anna Dell’Angelo Custode, dirigente rigorosa e molto sensibile.

Cercavamo così di dare una mano ai ragazzi di Nardò a costruirsi il loro futuro, spronandoli a non arrendersi mai davanti a nessuna difficoltà, a studiare, a essere sempre se stessi.

E’ stato una delle più belle iniziative da me volute e realizzate. La bella politica è questa qui: riuscire a far sentire agli altri che non saranno mai soli.”

 

Marco Marinaci

Angelo Losavio

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