Bella cornice di pubblico per il "One man show" di Marco Travaglio a Nardò, ne ha per tutti da Carola al "Cazzaro verde"

Una bella cornice di pubblico a Nardò in piazza Battisti per la presentazione dell’ultimo lavoro di Travaglio. Una sorta di “One man show” in cui il giornalista con battute pungenti e sagaci non ha davvero risparmiato nessuno. Tanti gli argomenti di attualità affrontati con le risposte alle domande che hanno posto direttamente e liberamente dal pubblico.

 

Nell’ultimo libro del giornalista torinese i protagonisti affrontano ciascuno un tema specifico del dissenso, per spiegare una buona volta perché l’alta velocità è un affare solo per pochi. “Perché No Tav”  raccoglie tutte le più autorevoli voci che si sono da sempre battute contro la Torino-Lione, per la prima volta in una pubblicazione collettiva. E da lì ha preso le mosse il giornalista.

“Il Tav è un’opera inutile, non c’è bisogno di nessun treno merci, seguo questa cosa da 25 anni, Salvini quando parla di Tav non sa neppure di cosa parli. Il Tav nasce 21 anni fa quando i politici inseguivano un altro modello di sviluppo”. “L’attuale scenario è molto diverso da quello in cui sono state prese le decisioni. Già quello che c’è è più che sufficiente per rispondere alle esigenze del caso. Le penali non sono scritte in nessun trattato”.

E poi la virata condita dal solito sarcasmo sulle vicende riguardanti gli scandali del CSM. “All’interno delle indagini su Palamara si è scoperto che a discutere del nuovo procuratore di Roma c’era anche Luca Lotti che è imputato per il caso Consip dinanzi alla Procura di Roma. E se ci sono magistrati che hanno parlato con lui del nuovo procuratore hanno dato il senso di che razza di indipendenza della loro funzione hanno in mente”.

IL TRAVAGLIO- PENSIERO SU CAROLA RACKETE - Qualcuno chiede di Carola Rackete. Travaglio pone l'accento sul fatto che il pm, arrivato in scena prima del gip, che ha arrestato Carola è quel Luigi Patronaggio che voleva arrestare Salvini per sequestro di persona in merito alla Diciotti. "Carola - dice Travaglio -non è una cattiva persona è una tedesca figlia di papà che potrebbe fare la bella vita. Invece va nel mediterraneo a raccogliere dei migranti. Caricare dei migranti da un gommone non significa salvargli da un naufragio. Il natante, guidato dalla capitana tedesca Carola Rackete – afferma Travaglio - ha violato una serie innumerevole di norme italiane e internazionali, il che non le verrebbe consentito da alcuno Stato di diritto del mondo libero. Provate voi ad avvicinarvi con un’imbarcazione carica di migranti nel porto di Marsiglia o in un qualunque altro porto e vi spareranno addosso. Nel 2017 non ha firmato il Codice di autoregolamentazione del ministro dell’Interno Pd Marco Minniti, regolarmente siglato da altre Ong, per farla finita col Far West nel Mediterraneo”.

“Avrebbe dovuto far rotta – continua Travaglio – sul porto sicuro più vicino: cioè in Tunisia o a Malta. Invece ha scientemente deciso di proseguire fino a Lampedusa, per creare l’ennesimo incidente in polemica con le politiche migratorie del governo italiano, secondo il copione collaudato da altre navi della stessa Ong”. Il nostro paese non ha l’obbligo di consentire allo sbarco ma di fornire assistenza cosa che è stata fatta.

Il direttore del Fatto Quotidiano ha evidenziato che “La capitana ha calpestato ben due sentenze, di un tribunale italiano e di uno comunitario “ e l’ordine di fermarsi della Guardia Costiera e di Finanza”. “E s’è affacciata da ribelle – scrive Travaglio – su Lampedusa sventolando una causa di forza maggiore già esclusa da Strasburgo”.

MUSSOLINI, IL CAZZARO VERDE E RIDOLINI - Travaglio non risparmia Matteo Salvini. “Io non vedo fascismo in arrivo, non vedo nuovi Mussolini, forse a Salvini piacerebbe essere scambiato per Mussolini”. “Vorrebbe dire che almeno sarebbe riuscito a mettere insieme il meglio della cultura del suo paese come purtroppo riuscì a fare Mussolini”. Ma basta leggere i nomi dei suoi ministri ed i nomi dei ministri che ha portato Salvini e ci renderemmo conto dell’abisso tra i due. “Dov’è Giovanni Gentile? Dov’è Alfredo Rocco? Dov’è Federzoni? Dov’è De Stefani? - si chiede ironicamente, citando i nomi di quattro tra i più illustri Ministri che affiancarono Mussolini durante la dittatura - Quelli nel loro campo, dell’economia, del diritto, della filosofia, erano i più grandi del periodo”.  “Salvini cosa ha portato? Rixi, Siri”. “Cioè, di che stiamo parlando? Non c’è nessun fascismo in arrivo. C’è un signore che ha vellicato con parole d’ordine mussoliniane gli istinti fascistoidi che ci sono in una piccola, per fortuna, parte della società, ma poi ha preso il 34 e passa per cento”. “E’ un Cazzaro Verde". Altro che il nuovo Mussolini e oggi si può dire. E il merito di questa storica acquisizione la si deve allo stesso a Travaglio.  Era stato Salvini, infatti "a querelare Travaglio per diffamazione, contestando davanti al Tribunale di Milano un editoriale satirico del 6 maggio 2018 intitolato appunto “Il Cazzaro Verde”, in cui si dimostrava per tabulas la sua essenza di Cazzaro Verde che fa politica a suon di supercazzole anziché lavorare". “Il modo più serio per prendere sul serio Salvini – dice Travaglio - è non prenderlo sul serio. Trattarlo, più che da nuovo Mussolini, da nuovo Ridolini”. Il riferimento è a Larry Semon il campione della comicità all’epoca del cinema muto. La foto di copertina che ritrae Marco Travaglio non è catturata dal cellulare ma dall’occhio attento del maestro Aristide Mazzarella, mi pare opportuno e doveroso evidenziarlo.

Marco Marinaci

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