Giancarlo Marinaci:"In politica bisogna avere il coraggio di dire la verità e di ammettere anche problemi ed inefficienze"

In politica bisogna sempre cercare di dire la verità senza nascondere i tanti problemi e le tante inefficienze che affliggono la nostra Nardò. Bisogna armarsi di coraggio. Il vice presidente del consiglio comunale di Nardò mette il dito nella piaga. "Ho visto ed ascoltato attentamente “l’omelia” a bilancio del Sindaco di ieri sera. Se tutto va bene - evidenzia Giancarlo Marinaci -  e alla nostra Nardò non manca davvero nulla avrà avuto ragione lui". "E saremmo dinanzi alla città più innovativa del Sud Italia. Se i problemi persistono e restano drammaticamente sul tappeto forse non siamo dinanzi alla città ideale che cerca di raccontare ma in un luogo in cui occorrerebbe davvero rimboccarsi le maniche. Nulla quaestio su ciò che ha riferito alla popolazione...... ma io forse da Sindaco avrei iniziato chiedendo scusa ai cittadini: scusa per non aver mantenuto, ad esempio, la promessa dell’abbattimento dei costi della spazzatura del 30%, così come solennemente promesso in campagna elettorale. Avrei chiesto scusa per non essere riuscito a riaprire almeno il pronto soccorso del San Giuseppe Sambiasi, quel che resta di un ospedale che pure insiste nel secondo paese dopo Lecce per numero di abitanti, scusa per aver permesso la cementificazione della Sarparea, un atto che stride con l’idea di consumo zero di suolo e che resta una decisione sbagliata.
 
Avrei chiesto scusa per non essere riuscito a distogliere la volontà Cesarina di scaricare i liquami sulla nostra costa, scusa per non essere ancora riuscito a mettere in sicurezza ed a bonificare la discarica di castellino, scusa anche solo per aver pensato di aprire un altro impianto dei rifiuti senza prima scrivere la parola fine su di una vicenda che la gente non dimentichera’ mai, scusa per non essere riuscito ad abbattere le tasse comunali, ancora oggi imu, balzelli e compagnia cantante sono ai massimi storici. Ecco avrebbe dovuto avviare così il suo resoconto a tre anni dall’insediamento...chiedendo scusa, spiegando e ammettendo anche le cose che non vanno. Sarebbe stato più onesto e la gente, tutta, forse avrebbe capito la buonafede che non viene messa mai in discussione, del suo operato...avrebbe ammesso di essere un essere umano e non certo una sorta di superboy. Tra due anni si rivoterà con l’augurio che alla prossima corsa si siano realizzate realmente almeno il 10 % di quelle promesse che ad oggi risultano ampiamente disattese. Nessuno se la prenda a male per questo scritto, ho cercato solo di esprimere un mio onestissimo parere...Il bene di Nardò è condiviso ed è in cima ai nostri desideri e non ha alcun senso il clima avvelenato ne’ un inutile e chiassoso tifo da stadio...buona giornata!"
 
 
 
 
 
 
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