Adriana Poli Bortone:"Il Pug di Perrone discutibile nelle scelte e carente nelle dovute autorizzazioni"

La gestazione decennale di un  Pug di Perrone discutibile nelle scelte e carente nelle dovute autorizzazioni e  l’inerzia dei 18 mesi di Salvemini sul tema hanno fatto sì che la questione in campagna elettorale fosse elusa da entrambi i concorrenti.

Una questione emersa  nell’incontro con gli architetti che hanno chiesto come il futuro potenziale sindaco intendesse relazionarsi con i portatori di sapere e con l’ Ordine professionale; se si potesse prevedere un tavolo permanente sulle trasformazioni e la qualità urbana, le modalità di affidamento  degli incarichi, l’esigenza o meno di piani settoriali proponendo la rete dei beni culturali e il piano del commercio, la previsione di assessori esterni in  deleghe tecniche, un ufficio di coordinamento dei settori. Le richieste già contenevano l’esplicita risposta: la constatazione che la tanto proclamata partecipazione e coo pianificazione non erano state evidentemente applicate nelle due amministrazioni precedenti. Mi piace ricordare infatti che addirittura nel giugno del 2001 con l’assessore Giancane, l’amministrazione comunale organizzò l’evento Villard con il Consiglio Nazionale degli Architetti, l’università di Lecce, l’ordine delle architetti della provincia di Lecce, Villard Pescara, l’istituto universitario di architettura di Venezia, il Politecnico di Torino, le università di Genova e Camerino, l’Università Roma Tre, l’università Federico II di Napoli, l’università  di Palermo. E nell’arco di un anno si produsse il progetto del ribaltamento della stazione poi affidato a Siza!

Un esempio di collaborazione e coopianificazione ad alto livello che non credo abbia bisogno di commenti se non la negatività da parte dell’amministrazione, e perché, no forse anche da parte dei tecnici di non aver saputo poi definire le funzioni di un progetto così ambizioso. Il tavolo dunque era di fatto sperimentato, e positivamente. E la concertazione e la coopianificazione ci furono sino al 2007 con la regia dell’Università Federico II che produsse il proficuo lavoro di tecnici del nostro territorio, professionalmente capaci e non certo di parte. Per fare un Pug, infatti occorrono professionisti, ma devono partecipare e seriamente altri protagonisti.  Primi fra tutti i giovani e gli “oriundi”, altrimenti si rischia il flop della città della cultura. Mettere mano subito al Pug sarà d’obbligo, fare un piano permanente sarà opportuno anche per monitorare periodicamente gli effetti  della programmazione, pianificazione ed attuazione. Ma occorre  un tavolo che non preveda solo un ordine (non credo però che sia nell’intenzione di alcuno) ma anche ingegneri, agronomi, tecnici del paesaggio, sociologi, Ance etc. Ed i piani settoriali non siano solo quelli del commercio e dei beni culturali, ma anche ad esempio quello essenziale della mobilità e del traffico, il piano del colore e del decoro urbano, il piano delle coste che andrà immediatamente rifatto. E bisognerà ripristinare con urgenza e priorità quell’ufficio di programmazione strategica e quello sportello per le attività produttiva che tanti  effetti positivi produssero nel periodo 1998- 2007.

Tanto da fare o meglio da rifare ed in quest’opera si chiede a partire dall’ordine degli architetti di essere vigili sulle turnazioni degli incarichi, vigili sugli interventi arditi dell’amministrazione comunale (si sarebbe potuto impedire lo scempio di via Leuca, vigilare sull’housing sociale previsto  per la pregevole struttura del Galateo), propositivi e visionari per la programmazione sulla fascia costiera, per la rigenerazione urbana, per la rigenerazione dell’Ex Manifattura Tabacchi progettata da Nervi. La programmazione ha un grande valore etico ed estetico che può segnare il rinascimento dell’architettura proprio partendo dal Salento. Valorizziamo quelle che Zevi (mio collega  alla settima Commissione Cultura) definiva le eresia dello spirito creativo… con linguaggio irripetibile del genio e gli apporti democratici e popolari.

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