Lecce, Adriana Poli Bortone:"I rappresentanti di lista? Un modo per costruire percentuali di consenso a tavolino"

Proviamo a fare due conti. A lecce ci sono 102 seggi elettorali. Ogni lista, puo’ chiedere che venga ammesso un proprio rappresentante in ogni seggio. Ipotizziamo che una coalizione abbia 13 liste; cio’ significa, che avrà 1.326 rappresentanti di lista. E’ ipotizzabile, che ogni rappresentante porti almeno un'altro vto dal proprio nucleo familiare.
 
E siamo a 2652 voti, acquisiti a tavolino, semplicemente attraverso la nomina di rappresentanti di lista.  Il chè rappresenterebbe ben il 5% del consenso, considerato che sui 71.000 mila elettori di lecce in genere i votanti si attestano attorno ai 51.000. Ora, ipotizziamo invece che quei rappresentanti di lista portino due parenti ognuno, anziché uno: la percentuale di consenso si avvicinerebbe all’8%.
 
A questa stortura, aggiungiamone un’altra. Quella del civismo estremo, di questo gioco pericoloso che lascia tanto spazio ai contenitori e poco alle persone.
Prendiamo sempre le 13 liste, e consideriamo questa volta i 416 candidati. Anche qui, consideriamo solo il voto “familiare”, quello cioè che viene concesso non per stima o per comunanza di idee, ma per semplici ragioni affettive e appartenenza ad un nucleo familiare. Consideriamo una media di 5 voti (quelli proprio dei parenti piu’ stretti); altri 2.080 voti, dati per motivi che nulla hanno a che vedere con il fatto di credere in un programma, in una visone della città, in un candidato Sindaco. Ma che hanno a che vedere invece con l’appartenenza a una famiglia. Ecco dimostrato che una percentuale di circa il 10% dei voti che verranno dati ad una coalizione, sono dovuti a motivi tutt’altro che nobili. Da una parte, lo sfruttamento del bisogno di tanti, che si prestano a fare a pagamento un lavoro che dovrebbe essere fatto per un’idea. Mercenari, purtroppo, per bisogno. Dall’altra parte, la stortura del civismo, che mira a candidare piu’ persone possibile (a costo di “costruire” 3 liste in una notte), pur di poter contare sull’appoggio strappato ai parenti. Per gli amici, si vedrà. Non è questa la politica che puo’ migliorare la città.  Ecco perchè lanciamo un appello agli altri candidati sindaco. E li invitiamo a non pagare i rappresentanti di ista, per non diventare oggetto di dubbio, perchè il voto sollecitato con un pagamento, sia pur effettuato nella regola perché riguarda una prestazione, se tale prestazione è effettuata all’interno di un seggio elettorale, lascia comunque l'amaro in bocca e il dubbio che questo tipo di pagamento, solo per una “disattenzione” del sistema, non possa essere definito voto di scambio.
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