Nardò, bufera sul portavoce del sindaco, l'oncologa Graziana Ronzino:"Le insinuazioni di Indennitate sono ancora più tristi della triste metafora del sindaco""

"Scrivo queste righe - scrive l'oncologa Graziana Ronzino - in risposta al post di oggi dal titolo "giù la maschera"...Le insinuazioni del signor Indennitate sulle motivazioni del mio INASPETTATO commento alla  triste metafora del Nostro sindaco sono ancora più tristi, poiché mi riducono ad una PORTAVOCE di mio fratello, di uno schieramento politico, di una associazione mondiale di beneficenza... NESSUNA MASCHERA, non mi sono persino mai truccata, e chi mi conosce personalmente lo sa"!
"Gentili signori, - afferma la dottoressa Graziana Ronzino - scrivo e dico ciò che penso,  da sempre, così ci hanno insegnato a Casa, liberamente, non in modo offensivo, nel rispetto delle opinioni. Quello che volevo dire è chiaro ai cittadini dell'UNIVERSO PARALLELO degli ospedali, quelli di cui tutti si accorgono solo quando ci cascano dentro, e ritengo indecoroso e fuori luogo qualsiasi citazione o paragone, poiché nella nostra deontologia professionale il paziente viene prima di tutto. Spero che il senso vero delle mie INASPETTATE parole sia chiaro anche a chi, in un MOMENTO DI CONCITAZIONE, ha usato una così triste metafora. 
PS: tranquilli, ho scelto da circa 25 ANNI di abbandonare la militanza politica e partitica, ma ciò non significa essere amebe nella società... Grazie mamma e papà per averci insegnato adc essere LIBERI e ONESTI"!
 
Il portavoce del sindaco Agostino Indennitate aveva affermato:"La potenza della metafora sta nella sua immediatezza. Nell'essere diretta e a volte scorretta ma sempre utile ad essere presto percepita. In queste ore abbiamo letto l'intervento di una oncologa che ha stigmatizzato l'uso della parola. Una puntualizzazione inattesa, che speriamo sia completamente estranea ad una avversione politica di famiglia (il fratello, è stato e forse è ancora il vicepresidente di Nardò Bene Comune, una formazione di #estremasinistra nata dopo la disfatta del PD alle ultime amministrative). Forse la sua puntualizzazione è ascrivibile a una ipersensibilità, frutto del lavoro a stretto contatto con i pazienti e con questi ambienti. Non è pensabile, infatti, che il Sindaco di Nardò abbia una conclamata insensibilità all'argomento, considerato che sta cercando di ottenere un centro dedicato alla ricerca presso l'ex ospedale e che, con la sua amministrazione, sostiene ogni iniziativa dedicata alla prevenzione, comprese quelle del Rotary Club Nardò, che hanno visto lo stesso medico protagonista". 
 

"L'espressione "Nardò è stata malata di cancro ma ora è in chemioterapia", pronunciata da Pippi Mellone durante un acceso discorso, è di tutta evidenza assimilabile a frasi come “la corruzione è il cancro”, “la Tap è uno stupro ambientale”, “la violenza domestica è un bubbone da estirpare”, “La mafia è una montagna di mer*a”. E questo solo per rimanere nel perimetro dei temi politici e sociali. L'inatteso intervento della dottoressa potrebbe portare ad una riflessione sull'uso delle metafore nella dialettica contemporanea ma, per quanto auspicabile una bonifica del linguaggio, soprattutto da parte della opposizione cittadina che ha fondato la sua campagna elettorale sulla menzogna e sull'insulto, fare le pulci ad una sola frase e non all'intero sistema è quantomeno riduttivo e rischia di apparire strumentale".

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