Tarricone:"Mellone, Natalizio e i loro non si sono presentati al seggio delle primarie né hanno lanciato inviti al voto dimostrando quanto strumentale e provocatorio fosse il tentativo di inquinare il voto nel 2017"

Due giornate da ricordare. La folta partecipazione alle primarie del Pd e lo scorso sabato 2 marzo Milano “invasa” da donne, uomini, giovani e anziani che hanno gridato la loro voglia di una Italia diversa, una Italia solidale, una Italia antirazzista e antifascista, una Italia che disdegna e combatte la cultura della paura, della disuguaglianza per un paese senza muri e barriere. 

 

Lucio Tarricone del centro studi "Salento Nuovo" evidenzia come domenica 3 marzo un milione e settecentomila persone abbiano "partecipato alle primarie del PD per eleggere il nuovo segretario della più importante forza politica di Sinistra del paese". "Non siamo tra i sostenitori di questo tipo di competizione ma è indubbio che la partecipazione ben oltre ogni aspettativa è segno di civiltà, di democrazia, di un paese che ha voglia di riscatto sociale, morale e culturale. La vittoria di Nicola Zingaretti è netta e indiscutibile. E fa rinascere la speranza che si possa costruire un centrosinistra che ridia dignità e valore alle istanze di un popolo troppo a lungo ignorato quando non dimenticato. Alcune considerazioni. La vittoria di Zingaretti manda in soffitta la politica destrorsa del “ renzuschino” di Firenze. I nodi irrisolti e da risolvere tanti. A partire dalla definizione di una identità offuscata dai tanti saliti nel corso degli anni sul carro dei vincitori del momento".

Per Tarricone "Fa specie leggere le dichiarazioni del governatore di Puglia Emiliano che dichiara: “ ……..da oggi vogliamo vivere in amicizia e armonia senza rottamare e asfaltare nessuno chiedendo a tutti umiltà e onestà cristalline per opporci alle lobbies che distruggono l’ambiente e la povera gente, al neofascismo che inselvatichisce le nostre periferie sofferenti e ai chiacchieroni che tradiscono ogni giuramento…”.

"Quanta ipocrisia. Emiliano è la stessa persona che pochi giorni fa nella nostra città ha abbracciato il Sindaco Mellone, che si dichiara orgogliosamente fascista e amico di CasaPound, un Sindaco che non ha mai presenziato alle celebrazioni del 25 Aprile e presenziato alla inaugurazione della sede di CasaPound. Un Sindaco che ha concesso la cementificazione di quello stupendo angolo di natura che è la Sarparea. Emiliano è la stessa persona che ha disintegrato il PD neretino per sostenere il fascista Mellone. Ed è sostenuto dai consiglieri regionali del PD e LEU, ed è sostenuto da dirigenti del PD neretino!"

"Queste alcune delle contraddizioni che dovranno essere affrontate e sciolte se il PD vuol tornare a essere un partito di centrosinistra in Italia e in Puglia. Non sfugge e deve far riflettere che in Puglia e nel Sud in genere l’affluenza sia stata inferiore rispetto al Nord. Nardò non ha fatto eccezione. Circa 600 votanti. Intanto da rilevare come Mellone, Natalizio e i loro non si siano presentati al seggio delle primarie né abbiano lanciato inviti al voto dimostrando quanto strumentale e provocatorio fosse il tentativo di inquinare il voto nel 2017".

"Cercavano la rissa e notorietà a buon mercato. 600 votanti, una cifra che potrà anche accontentare qualcuno ma che a noi appare veramente risibile. E deludente. Tant’è che a oggi nessuno dei dirigenti del locale PD ha postato alcun commento. Mentre nel resto d’Italia si festeggia a Nardò il PD o quello che ne resta tace. Si dovrebbe cercare di capire perché nell’elettorato di centrosinistra continui a regnare delusione e rassegnazione e il Pd, che comunque resta la prima forza di “sinistra”, non riesca a motivare e mobilitare i delusi. Ma sarebbe esercizio difficile. Un vero cambiamento ha bisogno di un sussulto di dignità e orgoglio che potrebbe costare forse troppo a molte anime belle del centrosinistra neretino. O giù di lì".

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