Miracolo nel Salento, a Gallipoli si sta completando l'Istituto di Ricerca di Oncologia Ambientale, una struttura all'avanguardia autofinanziata dalla Lilt senza contributi pubblici

Una struttura all’avanguardia per imprimere una spinta decisiva alla lotta al cancro nel territorio salentino. E’ questo l’ambizioso obiettivo del centro Ilma che vedrà presto la luce nella città bella. A due passi da Nardò ad esempio, il centro più popoloso della provincia che non ha un ospedale e neppure un pronto soccorso. In un momento storico in cui quando si parla di Sanità si pensa solo alla scure dei tagli e agli ospedali che chiudono i battenti, si manifestano realtà che almeno alimentano l’orizzonte lungo della speranza.

 

Accade a Gallipoli dove la Lilt sta completando una struttura imponente e innovativa. Una struttura all’avanguardia per imprimere una spinta decisiva alla lotta al cancro nel territorio salentino. E’ questo l’ambizioso obiettivo del centro Ilma che vedrà presto la luce nel territorio salentino. Si tratta di un Istituto di Ricerca di Oncologia Ambientale, una struttura all’avanguardia e unica in Italia che nelle intenzioni di chi ha pensato il progetto si propone di “Contrastare e ridurre le cause dei tumori nel territorio salentino”.

Il motore infaticabile che ha messo le ali al progetto è un oncologo il dottor Giuseppe Serravezza, originario di Casarano, una Laurea all’Università di Bologna, una specializzazione nella capitale ed un’etica lavorativa inattaccabile, orgogliosa e tenace come il carparo. Uno che non le manda certo a dire, e che quando si è trattato di difendere l’ambiente lo ha fatto mettendoci la faccia. E prendendo sempre posizione.

Con lui uno stuolo ricco e appassionato di volontari che si “addannano” e spendono il loro tempo al servizio degli altri. Una ricetta complicata? Probabilmente no. Fatto è che il Centro Ilma è in costruzione alle porte di Gallipoli, non è una cattedrale fantasma, ma un’opera bella e compiuta e realizzata in un’area di sette ettari di cave dismesse (S.P. Gallipoli-Alezio) e intereramente autofinanziata senza contributi pubblici (5X1000, oblazioni della cittadinanza, fundraising dei Volontari). Avete sentito e letto bene autofinanziata.

In uno stesso complesso coesisteranno un centro di ricerca per la prevenzione primaria, un’area per la prevenzione clinica, un’area per la riabilitazione, un centro studi e una biblioteca e una sala convegni per attività multimediali. In un’unica struttura senza spreco di denari pubblici ci sarà un Centro Ricerca di Prevenzione Primaria,  gli Ambulatori Clinici per la diagnosi di II livello, l’area per la Riabilitazione fisica e psicologica (piscina, palestra, laboratori, psicoterapia), il Centro Studi con Biblioteca e Sala Convegni per le iniziative di formazione, aggiornamento e divulgazione scientifica.

L’intera struttura è immersa in un’area di importanza naturalistico-ambientale (macchia mediterranea) e di notevole interesse storico-archeologico, per le antiche cave un tempo attive per l’estrazione del carparo. Dalla Lilt sottolineano che i tecnici stanno prestando volontariamente la loro opera gratuitamente, e con grande senso di responsabilità civile e umana solidarietà impegnando parte del loro tempo per seguire le complesse procedure relative ai lavori di realizzazione della struttura. Se non è un miracolo questo, ditemi voi cos’altro occorrerebbe attendersi…in allegato un video girato in questi giorni che del miracolo vi darà anche l'idea...

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