Nardò, il segretario del Pd Salvatore Falconieri getta acqua sul fuoco, "Non è il momento dei sospetti, bisogna lavorare insieme per riportare in auge i valori della sinistra"

Salvatore Falconieri segretario del Partito Democratico neritino riferisce che “La sua adesione al comitato di Zingaretti nasce da una sua profonda convinzione che si radica da tempo, guardando allo stesso Zingaretti come all’unico dei candidati alla segreteria nazionale che possa finalmente riunire e parlare alla sinistra. Una sinistra ormai divisa in tanti piccoli partitini per far fronte a questo governo sempre più fascista".

"Il fatto che Emiliano ed i suoi fedeli abbiano scelto la stessa persona non significa certamente che io approvi le loro scelte in altre situazioni”. Insomma quella del segretario è una scelta personale. “Questo – continua Falconieri - non è il momento dei sospetti, bisogna lavorare insieme per riportare in auge i valori della sinistra. Ho ritenuto di far parte del comitato come uomo di sinistra al di là del ruolo che ricopro di segretario del Partito Democratico”.

Bisogna dire che nell’appiattito panorama politico italiano proprio la figura di Zingaretti appare come quella di una sorta di uomo della Provvidenza. Attraverso un vocabolario nuovo fatto di partecipazione, cambiamento ed inclusione Zingaretti sta cercando di tracciare una nuova rotta culturale e sta riaccendendo entusiasmi che dopo i fasti renziani parevano, per la verità, sopiti.

Il dibattito nel Pd è quanto mai scoppiettante a Nardò per tante ragioni, e l’ultima elezione del sindaco di Gallipoli alla presidenza della Provincia con il sostegno del sindaco di Casapound ha invelenito ulteriormente il clima, un clima per la verità già incandescente. A tutto ciò occorre rammentare la posizione singolare del duo Maccagnano-Natalizio che siedono in seno alla maggioranza Mellone, dopo essere stati al seguito di Marcello Risi e della sua coalizione di centro sinistra. Come conciliare l’inconciliabile, sinistra ed estrema destra, praticamente il diavolo e l’acqua santa. Ebbene dopo le elezioni provinciali e l’elezione di Minerva, pupillo di Emiliano, il consigliere provinciale Daniele Piccione è entrato nell’esecutivo, quello stesso esecutivo in cui siede un fedelissimo del sindaco di Nardò, evidente contropartita dell’appoggio a Minerva da parte di Andare Oltre.

Anche Giovanni Siciliano, da sempre attento osservatore delle dinamiche politiche cittadine, interviene questa volta in merito all’iniziativa del presidente dell’assemblea dei soci del Pd Sandro Crisogianni ed esprime, tutta la sua contrarietà. Indipendentemente da chi ogni iscritto deciderà di votare per la segreteria Nazionale, avrebbe dovuto esserci un’assemblea dei soci per dare un indirizzo ed un orientamento. Invece – obietta Siciliano - ho raccolto le lamentele di tanti iscritti che non sono stati coinvolti per esprimere il loro pensiero proprio rispetto alle scelte che riguardano la segreteria nazionale. Non è un questione legata alla scelta di Boccia, Giacchetti o Zingaretti, ma di metodo, di forma e, secondo me, a volte la forma è più importante della sostanza. Posso comprendere e apprezzare la comunicazione del segretario che afferma di aver fatto una scelta personale, non condivido la scelta del presidente dell’assemblea che in barba agli iscritti decide di costituire questo comitato inserendo 3-4 iscritti che non ritengo possano rappresentare l’intera assemblea”.

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